Caro benzina: gestori Ascom contro l’Eni mercoledì

 

“Di zampe ne ha tante, ma forse avrebbe bisogno di più teste pensanti. Ma dal momento che non sembra che a Roma di teste pensanti ce ne siano, provvederemo noi a ricordare all’Eni che, avanti di questo passo, mette a rischio la propria rete di vendita”.
Torna a “graffiare” Paolo Padoan, presidente dei gestori di impianti carburanti aderenti all’Ascom Confcommercio di Padova e che ha scelto proprio la manifestazione di protesta davanti alla sede padovana dell’Eni, mercoledì prossimo, 27 luglio, per tornare sulla scena pubblica dopo lo stop forzato (questioni di salute, brillantemente ripristinata) dei mesi scorsi.

E, com’è nella tradizione dei benzinai aderenti all’Ascom, la loro sarà una manifestazione (inizio ore 10.30 davanti ai cancelli dell’Eni in Corso Stati Uniti 29 a Padova) caratterizzata da aspetti, per così dire, da festa paesana e da provocazioni goliardiche anche se la gravità della situazione nella quale versano i gestori Eni, giustificherebbe toni ben diversi.

“Il tema del contendere – continua Padoan – sono gli sconti che Eni pratica col cosiddetto “iperself” ma che finiscono per penalizzare ulteriormente i gestori che dai già risicati 4 centesimi per litro, devono ancora togliersene circa 2. Il tutto mentre i costi dei carburanti salgono senza una logica di mercato ed i consumatori vengono abbagliati da specchietti per le allodole come l’”iperself” che non raggiungono certo l’obiettivo di farli risparmiare, ma che mettono i gestori nella condizione di non sopravvivere economicamente”.

Da qui l’idea della manifestazione alla quale interverranno anche numerosi benzinai di Venezia e Treviso guidati dal presidente regionale Moreno Parin che, alla bisogna, ha annunciato di aver allestito addirittura due pullman.

“La miopia di Eni – conclude Padoan – sta tutta in una semplice constatazione: non si sta accorgendo che le cosiddette “pompe bianche”, ovvero i distributori indipendenti, stanno sempre erodendo spazi di mercato a suon di sconti, quelli sì veramente “iper”. Però, ripeto: non è certo l’Eni a rimetterci, semmai sono i consumatori e i gestori che, realmente, sono sulla stessa barca che sta imbarcando acqua e rischia di affondare”.