So che i per nulla permalosi, ed assolutamente auto ironici. responsabili della comunicazione del calcio Padova daranno il giusto peso a questo piccolo scritto. Quindi mi permetto di dire che fin qui quanto visto attorno alla campagna di rilancio del calcio Padova dopo anni di purgatorio fa abbastanza pena. Già a chi mastica un po’ di comunicazione sarà rimasto perplesso di fronte alla foto, che puzza di generazione attraverso la cosiddetta intelligenza artificiale, che scimmiotta un meme da facebook e sa di luogocomunismo sulle donne. In attesa che magari a questo punto la società scelga come testimonial per le abbonate biancoscudate Manuel Liguori, è arrivata su youtube (con la bellezza di 3000 visualizzazioni) la campagna retrò con un altro che ha avuto guai con la giustizia, questa volta sportiva, l’ultra celebrato Papu Gomez, squalificato per doping, fermo da due anni dopo essere transitato dall’Atalanta al Monza e dal Monza appunto al giudice sportivo.
Vestito come un tamarro de “La febbre del sabato sera”, l’argentino cammina sotto il Salone e finisce nello stadio sbagliato, quello dove il calcio Padova non gioca più da oltre trent’anni. Ma evidentemente c’è una Padova, e in questo ultimo aspetto la società calcistica incarna al meglio il peggio di questa città, che sa solo guardare indietro, che pensa che il secolo sia finito l’altro giorno, che siamo ancora ai tempi di Vera e Coelsanus sulle maglie. Signori del calcio Padova vi do una info: gli anni ’90 sono finiti da un pezzo. Sono passati tanti anni dall’esordio del Padova all’Euganeo quanti ne erano passati nel 1994 dall’omicidio di JFK a Dallas. E insomma, signori della Padova calcistica e assolutamente ben disposta verso le critiche costruttive, che ne dite di voltare pagina, di piantarla con i rimpianti e di guardare al futuro? Altrimenti dopo “Ti amerei anche se vincessi” il prossimo slogan potrebbe essere “Si stava meglio quando si stava peggio”.
Forza Padova
Alberto Gottardo