Cinture e cibi avariati, nuovo colpo della guardia di finanza di Padova ai commercianti cinesi

 

La guardia di finanza di Padova ha compiuto nei giorni scorsi una serie di sequestri di merce pericolosa nei magazzini di alcuni commercianti cinesi. In due diverse operazioni condotte dal nucleo di polizia tributaria sono state sequestrate oltre 200.000 cinture, sprovviste delle più basilari indicazioni sulla loro fabbricazione, provenienza e composizione.
La merce illegale, rigorosamente “Made in China” e giunta nella città del Santo da un rilevante importatore cinese con sede a Roma, una volta rivenduta, avrebbe potuto fruttare fino a 600.000 Euro.     
Nell’ambito della stessa operazione sono state così poste sotto sequestro ben 2 tonnellate di articoli di bigiotteria, per un totale di circa 530.000 pezzi, che hanno richiesto diverse ore per la sola catalogazione ed il conteggio, ai fini della redazione del verbale.
Una volta immessa nel circuito di vendita al dettaglio, la partita di merce sequestrata avrebbe potuto garantire un guadagno di oltre 500.000 Euro alla titolare della ditta.
In questo caso, la merce, arrivata via mare dalla Cina, era stata scaricata al porto di Civitavecchia e, da lì, transitata presso un importatore asiatico con sede a Roma prima di giungere a destinazione a Padova.
Anche gli alimentari venduti in alcuni negozi e ristoranti etnici sono entrati nel mirino della finanza padovana che in collaborazione con il personale del S.I.A.N. (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) e della Sanità Pubblica Veterinaria dell’ULSS 16 di Padova, hanno sospeso l’attività di vendita di alimenti a due ditte padovane, di proprietà di altrettanti cittadini cinesi, nei cui confronti, grazie ad un intervento congiunto eseguito lo scorso ottobre, erano state sequestrate ben 6,5 tonnellate di prodotti alimentari “esotici” in pessimo stato di conservazione, pronti però ad essere immessi in consumo con destinazione le tavole sia di ristoranti “etnici” che di ignari cittadini padovani.
Tutti i prodotti posti sotto sequestro, tra cui bambù, involtini, polpettine di riso, radici di loto, castagne d’acqua, germogli di aglio, tofu, prodotti ittici e avicoli, sono stati avviati alla distruzione su disposizione della Procura della Repubblica di Padova. Una parte degli stessi sono già stati inceneriti.

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