Confindustria e Antonveneta alleate contro la crisi

 

In attesa che l’intesa in corso tra imprese, banche e Governo definisca il meccanismo, Padova si attrezza a sbloccare il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. L’accordo siglato oggi tra Confindustria Padova e Banca Antonveneta (Gruppo Montepaschi) prevede che le aziende associate potranno avere la possibilità di cedere alla banca (o alla società di factoring del Gruppo Montepaschi) anche a titolo definitivo, i crediti certificati verso l’ente debitore. Nell’ambito dell’accordo, Antonveneta ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro in favore delle imprese associate a Confindustria Padova dedicato, oltre all’anticipo dei crediti verso la Pa, a finanziare la ripresa degli investimenti e la copertura della maggiore necessità di circolante originata dal difficile contesto economico, ma anche a sostenere piani di ristrutturazione finanziaria e di capitalizzazione aziendale.

L’accordo è stato firmato questa mattina dal presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin e dal direttore generale di Banca Antonveneta, Giuseppe Menzi nella sede di Confindustria Padova.
L’intesa prevede un plafond multiscopo, utilizzabile con una varietà di prodotti strutturati per rispondere alle specifiche esigenze delle imprese: copertura degli investimenti, sostegno all’export, supporto alla necessità di circolante, anticipo o acquisto a titolo definitivo dei crediti nei confronti delle Pubbliche amministrazioni. L’impegno di Confindustria Padova e Banca Antonveneta si spinge anche oltre, con l’organizzazione di focus group tematici sui paesi esteri dove la Banca è già radicata attraverso la rete del Gruppo – in particolare Nord Africa e Africa Sub Sahariana, Cina, India, Turchia – per agevolare le imprese nella ricerca di nuovi sbocchi commerciali con prodotti finanziari competitivi in virtù dell’accesso a fonti di funding agevolate.
«Risolvere la crisi di liquidità aggravata dai ritardati pagamenti è una partita delicata ma cruciale per la sopravvivenza di migliaia di piccole e medie imprese sane ma assediate dalla crisi – dichiara Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova -. Da Padova viene un segnale concreto in questa direzione, di effettivo dialogo tra banche e imprese, nell’auspicio che si perfezioni al più presto l’intesa nazionale per il pagamento dei debiti della Pa. L’accordo con Banca Antonveneta si focalizza inoltre sulle line di credito per l’internazionalizzazione e la capitalizzazione delle imprese, le uniche leve oggi in grado di ribaltare la tendenza recessiva, agganciando la crescita laddove è più intensa. Ma anche sull’afflusso di nuova liquidità per far ripartire gli investimenti e far fronte ai pagamenti».

 

«Abbiamo recepito anche in questa occasione le sollecitazioni di Confindustria Padova – sostiene Giuseppe Menzi, direttore generale di Banca Antonveneta – stanziando prodotti finanziari di estrema attualità a copertura delle criticità più rilevanti che condizionano oggi le imprese del nostro territorio. In particolare lo strumento dell’acquisto crediti a titolo definitivo verso le Pubbliche amministrazioni, che dà la possibilità di monetizzare i crediti trasferendo alla banca il rischio di ulteriori ritardi nei tempi di pagamento. Tra gli eccellenti prodotti offerti, aggiungo i servizi per l’internazionalizzazione, che verranno proposti attraverso focus group tematici da organizzare per paesi di sbocco dei flussi di export».

«L’afflusso di credito alle imprese meritevoli resta decisivo – aggiunge Mario Ravagnan, delegato Confindustria Padova per il credito e la finanza -. Alle banche chiediamo di non chiudere i rubinetti, ma di discernere le idee, le persone e i progetti. Da parte nostra dobbiamo dare un’informazione completa e trasparente, con format internazionali. È questa la sfida comune che ci aspetta».

Tra i servizi proposti alle imprese associate a Confindustria Padova, oltre all’anticipo o acquisto crediti a titolo definitivo verso le Pubbliche amministrazioni, c’è il “Patto”, una forma di commitment con cui Banca Antonveneta s’impegna a sostenere, attraverso una o più linee di credito a medio/lungo termine, la realizzazione di un piano d’impresa per tutta la sua durata (massimo 60 mesi). Il “Working Capital”, invece, è uno strumento di finanziamento del circolante (per finanziare scorte di magazzino, dilazioni a clienti, pagamento fornitori).

Per le imprese che vogliono entrare in nuovi mercati o consolidare la propria presenza oltre confine è stato studiato “Sinergie per l’internazionalizzazione”: un servizio di assistenza gratuito e personalizzato sul business aziendale, che supporta i clienti nelle aree geografiche dove il Gruppo Montepaschi è già solidamente presente (40 paesi), con la possibilità di strumenti finanziari di facile accesso (parzialmente garantibili da Sace).
Per sostenere le necessità di ristrutturazione finanziaria e capitalizzazione aziendale è previsto il “Prestito partecipativo” che consente all’impresa finanziata di realizzare un graduale aumento di capitale senza ricorrere all’ingresso di nuovi soci e quindi senza diminuire la propria autonomia gestionale.