Contrabbando di sigarette, un business malavitoso da 15 miliardi di euro. Convegno al Bo

 

Quindici miliardi di euro in Europa, 500 milioni di euro in Italia: tanto vale il contrabbando di sigarette secondo i dati diffusi oggi durante il convegno “Contrabbando e contraffazione di sigarette in Italia: le azioni di repressione e prevenzione” che si è svolto stamattina a Padova, promosso dall’Università degli Studi di Padova in collaborazione con British American Tobacco Italia. Tra i relatori il Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, Dott. Giovanni Russo, il Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, Giovanni Fava, Alberto Giorgetti, esponenti delle Istituzioni nonché autorevoli rappresentanti della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Dogane e del mondo giuridico ed accademico.

L’Italia pur rimanendo paese di transito potrebbe tornare ad essere un paese di consumo. Infatti, i dati relativi ai sequestri di sigarette in Italia riportati dalla Guardia di Finanza evidenziano un preoccupante aumento: sono 240 le tonnellate di sigarette sequestrate nel 2011 di cui 38 contraffate. Da gennaio a maggio 2012 sequestrati dalle dogane 5 milioni di pacchetti di cui il 40% dei sequestri destinati a mercato italiano

L’intervento del Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Russo ha confermato come il contrabbando di sigarette sia sempre più gestito dalle organizzazioni criminali internazionali che utilizzano i proventi di tale business illecito per finanziare altre attività criminose quali, ad esempio, i traffici di droga, armi ed esseri umani. Per contrastare il fenomeno, sarebbe auspicabile un momento di confronto tra magistratura ed industria per far confluire da un lato le competenze investigative e, dall’altro, la conoscenza del prodotto e del mercato.

“L’incontro di oggi e le azioni che ne deriveranno, dall’analisi del fenomeno all’auspicata creazione di un Organo di coordinamento fra Istituzioni, Autorità preposte al contrasto e industria – ha commentato il parlamentare Giovanni Fava – sono passi fondamentali nella lotta al mercato illecito anche alla luce di un possibile incremento del fenomeno. Infatti, in una situazione di crisi dell’economia reale quale quella attuale, il paventato aumento dell’IVA fino al 23% ed il conseguente aumento dei prezzi al consumo, influirebbero verosimilmente in modo significativo sulle modalità di acquisto e di consumo, spingendo i consumatori stessi a rivolgersi sempre di più al mercato illegale. Analogo effetto avrebbe l’introduzione del pacchetto generico, misura attualmente al vaglio della Commissione Europea: un pacchetto semplificato nella grafica, ne renderebbe più semplice la contraffazione”.