Credito al femminile: L’osservatorio Professione donna lancia un allarme

 

I dati degli otto principali istituti bancari presenti nel Veneto mostrano un esercito di donne al servizio del credito, con il personale femminile che ha ormai raggiunto il 50%: ma è l’atteggiamento negativo del sistema creditizio nei confronti delle imprese femminili, e in generale delle nuove imprese, il dato che emerge dal test svolto tra le 50 professioniste e imprenditrici, che operano in posizioni o in settori significativi nel nordest, che aderiscono all’”Osservatorio professione donna”.
I primi otto istituti che operano nel Veneto per numero di sportelli (Banca Antonveneta/Motepaschi, Banco Popolare, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di Risparmio del Veneto/Intesa SanPaolo, Cassa di Risparmio di Venezia, Friuladria, Unicredit, Venetobanca), hanno complessivamente 115.000 dipendenti, di cui 57.000 donne, circa il 50%: ma nelle posizioni top management sono solo 13 (il 10.9%) contro i 119 uomini. Per le banche che operano anche fuori Veneto il riferimento è al dato nazionale del personale.
Ma questa scarsa rappresentatività femminile al vertice incide sui servizi alla clientela? Secondo le donne dell’Osservatorio sì: il dato più significativo indica che, per il 50% delle intervistate, l’atteggiamento degli istituti nei confronti delle imprese femminili, in particolare nelle giovani imprese, è peggiore rispetto a quello riservato alle realtà maschili. In generale le condizioni del credito per le donne sono comunque meno favorevoli, per il 25% del test, rispetto a a quelle degli uomini. La situazione è più equilibrata nell’assistenza sui prodotti di investimento: uguale per il 62%, peggiore rispetto agli uomini per il 25%, ma migliore per il 12.5%.
Un giudizio schierato al femminile, ma non di parte: dal test emerge che la qualità del personale femminile è la stessa per il 62,5% delle intervistate, e migliore di quella maschile per il 25%. Ma peggiore per il 12.5%.