Dopo la visita del sottosegretatio Casellati in carcere ricomincia la protesta dei detenuti al circondariale

 

A poco più di due ore dal termine della visita del sottosegretario Casellati al carcere circondariale di Padova si sono registrati nuovi episodi di vandalismi e violenze all’interno delle celle della struttura. La “sommossa” riguarda una decinda di detenuti in attesa di giudizio che hanno battuto piatti di metallo sulle sbarre ed incendiato alcune lenzuola, oltre a minacciare le guardie carcerarie ed a danneggiare le celle. Sul posto sono stati fatti arrivare una quindicina di addetti alla custodia dei detenuti in servizio al vicino istituto di reclusione penale e la situazione sta tornando lentamente alla normalità
“Cercherò già in questa finanziaria di far destinare dieci milioni di euro al carcere circondariale di Padova per far sì che i lavori già avviati, ed eseguiti per 3,5 milioni di euro siano portati a compimento entro un anno”.
Questo l’annuncio fatto dal sottosegretario alla Giustizia Elisabetta Casellati che questa mattina ha effettuato una visita durata oltre due ore alla casa circondariale di reclusione di Padova, teatro nei giorni scorsi di episodi di danneggiamento delle celle imputate ad una situazione di sovraffollamento. “La situazione, fatta eccezione per un piano – ha aggiunto il sottosegretario al termine della visita ion carcere – è seria, potrebbe essere sicuramente migliore ma credo che si possa parlare di emergenza solo per un piano della struttura. Gli operatori di questa struttura stanno facendo un ottimo lavoro per contenere eventuali episodi di violenza, che secondo gli stessi operatori però non sarebbero direttamente riconducibili alla situazione di sforamento della capienza teorica di questa struttura”.
Padova secondo il sottosegretario Casellati “ha bisogno di un ulteriore ampiamento della struttura di carcere destinata ai detenuti in attesa di giudizio. Con i 10 milioni che chiederò ai tecnici del ministero di sbloccare immediatamente per la struttura circondariale padovana riusciremmo nel giro di un anno a dare altri 100 posti per altrettanti detenuti. Una boccata d’ossigeno per chi si trova a passare e per chi lavora tutti i giorni in questa struttura”.

Guarda il seervizio sul convegno dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” tenutosi in questi giorni al carcere penale di Padova