Ecologia, nanoparticelle, nuovi materiali: ecco come sta cambiando il settore dell’occhiale

 

Il mondo dell’occhiale è cambiato, e gli imprenditori attenti non esitano a seguire, quando non anche a condizionare, le nuove tendenze.
È il caso di Federico Cavallaro, titolare da 17 anni del proprio centro ottico situato a Padova in quartiere Camin. Cavallaro segue attentamente l’evoluzione del mercato e delle esigenze del pubblico nel settore dell’ottica, ritiene fondamentale conoscerne le innovazioni, e soprattutto farle conoscere.

“Non è cambiato solo l’occhiale, ma anche la figura dell’ottico” sostiene. “La sua professionalità non può più limitarsi alla sola vendita, ma deve accompagnare il cliente nella scelta sia delle caratteristiche delle lenti, che sono diventate sempre più performanti nei confronti del difetto visivo, e far comprendere la necessità di una montatura idonea, che permetta di ottimizzare gli spessori e ridurre le aberrazioni se si vuole il risultato visivo ottimale. L’ottico, inoltre, deve interpretare le esigenze e le aspettative del portatore in modo da illustrargli i trattamenti applicabili alle lenti più adatti al suo caso. Deve anche saper valutare la sua postura.” 

Ottico o oculista? Viene da chiedersi. “Quella dell’ottico è una figura strettamente correlata a quella dell’oculista. Quest’ultimo è un medico e si occupa della salute dell’occhio indagando e diagnosticando eventuali patologie; l’ottico, sulla base delle prescrizioni dell’oculista, e con la sua collaborazione, individua le lenti oftalmiche e le lenti a contatto idonee per quel paziente tenendo conto del difetto visivo, dell’età, delle abitudini lavorative…”

Dunque, realizzare un occhiale è diventato un lavoro di gruppo. “In un certo senso sì. Il rapporto ottico-oculista non è più basato solo sulla prescrizione delle lenti, e l’occhiale si è trasformato in un prodotto su misura.”
Un ritorno all’artigianato? “Certo. L’occhiale è sempre più un prodotto ‘sartoriale’, adatto a quella singola persona non solo per le caratteristiche delle lenti ma anche per lo stile e il modo di indossarlo.”

Innovazione, quindi, anche nell’ambito delle montature: “Ormai le tendenze non riguardano più soltanto il design, che per le montature continua a fare la parte del leone, ma anche richieste di materiali innovativi, flessibili, ultraleggeri, anallergici, ecosostenibili: ad esempio ottenuti riciclando la plastica o materiali di scarto.”

Artigianato e tecnologia. Un nuovo binomio? “Capire le tendenze senza seguire gli aggiornamenti tecnologici, e direi scientifici, è diventato inutile. Lente e montatura restano gli elementi più importanti, ma da soli non bastano. Le lenti sono sempre più ‘accessoriate’, come per il caso dei filtri in grado di schermare i raggi ultravioletti della luce blu, oppure il trattamento con materiali antiriflesso e antibatterico sotto forma di nanoparticelle in grado di eliminare virus e batteri. Per altro le lenti così trattate divengono anche maggiormente resistenti alle abrasioni e allo sporco, e più facili da pulire.

Quando l’evoluzione è costante” conclude Cavallaro “s’impone un continuo adeguamento di impegno e responsabilità.”