Economia: il Veneto torna a crescere grazie a export e turismo

 

Il Veneto ha imboccato la strada della ripresa dopo due anni con il segno meno di fronte ai principali indicatori dei settori economici. Lo stabilisce il rapporto statistico 2011 della Regione del Veneto presentato oggi nell’Aula Magna di palazzo del Bo. 
“La crescita del prodotto interno lordo si è attestata per il 2010 ad un più 2,2 per cento – ha spiegato Sergio Trevisanato, segretario regionale dell’Isfol, istituto per l’istruzione, la programmazione e la programmazione – e data la ripresa del mercato internazionale la produzione di valore per il Veneto appare crescere quest’anno di più dell’andamento medio del Nord Est. Merito di questa ripartenza dell’economia il dato delle esportazioni, che nel primo trimestre 2011 fa segnare un confortante + 17,6 per cento. A trainare il fatturato destinato al mercato oltreconfine la moda, la meccanica, i gioielli ed i mobili. Oltre al tradizionale sbocco della Germania, appare interessante sottolineare come siano in crescita con tassi tra il 20 ed il 50 per cento su volumi ancora però medio bassi i mercati di Cina, Brasile, India e Russia”.
Altra voce che contribuisce all’ottimismo per il 2011 è quella del turismo con la crescita del 4,6 per cento degli arrivi, mentre rimangono stabili le presenze, segno che la crescita è ancora lontana in questo settore dall’essere robusta.
“Il concetto di sviluppo e sostenibilità sono ormai il cardine della politica di crescita regionale – ha detto nel suo intervento di apertura il vice presidente della Regione Marino Zorzato – alla parola sviluppo viene generalmente associato il tendere a un miglioramento delle condizioni e della qualità della vita della popolazione che vive e lavora in un territorio. E’ un concetto multidimensionale che mal si presta ad essere rappresentato solo da misure sintetiche e matematiche come quella del Pil, che costituisce l’espressione principale dei processi di produzione economica realizzata nella comunità. Il concetto di sostenibilità ha numerose accezioni e comprende almeno quattro dimensioni: economica, sociale, ambientale e istituzionale. Nella mia attività di assessore regionale trovo quotidianamente conferma dello stretto intreccio tra tutela del paesaggio e ambiente, turismo e cultura: una sorta di circolo virtuoso che costituisce un nostro grande patrimonio e che l’amministrazione regionale si impegna a valorizzare con forza”. (ANSA)