Effetto Calenda: a Padova batte persino Matteo Salvini e nel centrosinistra nessuno mai così forte

 

Con quasi 275mila preferenze (274.613) Carlo Calenda è il secondo candidato alle elezioni europee più votato d’Italia, dopo Matteo Salvini. Da un’analisi per singolo collegio, infatti, al netto di  Matteo Salvini, risulta che i candidati più votati sono Calenda al Nord Est (274.613 preferenze), Pisapia al Nord Ovest (266.044 preferenze) e Berlusconi al Nord Ovest (186.588 preferenze). Negli altri collegi risultati tutti inferiori: Berlusconi al Sud (184.190 preferenze), Roberti al Sud (145.453 preferenze). Meloni ottiene il suo miglior risultato nell’Italia Meridionale con 126.844 preferenze. Ultimissime sezioni ancora da scrutinare. Clamoroso il risultato a Padova città: Matteo Salvini non va oltre le 9000 preferenze mentre Carlo Calenda supera quota 11mila, risultato che lo pone al record assoluto nelle recenti europee per il centrosinistra: neanche il sindaco “smontante” dal ruolo di ministro del Mise Flavio Zanonato, con il Pd al 42% era riuscito a fare tanto nel 2014.
“Dopo le elezioni la situazione dell’Italia peggiora decisamente – spiega in una nota Carlo Calenda all’indomani del clamoroso risultato a Nord Est – Saremo più isolati in Europa dove i partiti sovranisti non hanno sfondato negli altri Stati membri. Siamo usciti dal gruppo dei grandi paesi europei, la nostra collocazione è ora stabilmente con Polonia e Ungheria. Conteremo meno proprio mentre andiamo incontro a una situazione economica e finanziaria difficilissima. È invece un’ottima notizia il crollo del M5S, sintomo che la prova di governo li sta esaurendo e che il tentativo maldestro di Di Maio di prendere in giro gli italiani negli ultimi 30 giorni di campagna elettorale, fingendo di litigare con la Lega, non è andato a buon fine. Il sorpasso netto del PD sul M5S è un risultato politico molto importante, la lista unitaria PD-SiamoEuropei è stata una scelta giusta. Non dobbiamo però dimenticare che la lista non ha neanche raggiunto il numero di voti delle politiche. Abbiamo evitato il peggio e dimostrato di essere vivi e combattivi, ma la strada da fare è molta. La sconfitta di +Europa priva l’Italia di una rappresentanza nell’Alde e contribuisce a indebolire il fronte antisovranista. La decisione di non entrare nella lista unitaria PD-SiamoEuropei si conferma un gravissimo errore della leadership di quel partito che ha finito per avvantaggiare gli antieuropeisti. Sono poi particolarmente contento dei risultati ottenuti in termine di preferenze dai firmatari di SiamoEuropei, in particolare Pisapia e Tinagli, ai primi due posti nel Nord Ovest. Sono molto grato agli elettori del nord est che mi hanno accordato circa 275.000 preferenze, che rappresentano il miglior risultato individuale della lista PD-SiamoEuropei e il secondo risultato assoluto tra i capolista di tutti i partiti in Italia. E ora a lavoro in UE per dimostrare che l’Italia è sempre e comunque più forte di chi la vuole debole.