Elezioni comunali a Padova: Zanonato, “Primarie imprescindibili” ed a chi dice “candidato di centro vincente” risponde “balle!”

 

In vista delle prossime elezioni comunali, Flavio Zanonato, già sindaco di Padova ed europarlamentare, definisce in un lungo scritto su facebook “imprescindibili le primarie” e liquida con “balle” le analisi secondo cui vincente sarebbe un candidato d centro. Qui di seguito l’analsi fatta sui social network, postata verso l’una della scorsa notte, dall’ex primo cittadino che ha governato Padova per venti degli ultimi 27 anni.


Non sono sicuro che il modo in cui é avvenuta la defenestrazione di Bitonci, e soprattutto il modo in cui é stata raccontata dai media, favorirà il PD e il centro sinistra nelle prossime elezioni comunali a primavera. Vedo il rischio che il fallimento di Bitonci, che dopo aver cacciato tre assessori della sua giunta ha perso il sostegno di ben cinque consiglieri della sua maggioranza, venga percepito dai cittadini meno politicizzati -la maggioranza- come una trama di Palazzo, come un gioco che ha contrapposto l’eletto dai cittadini ai “politici”. È questo infatti ciò che racconta Bitonci nelle iniziative pubbliche che ha già fatto partire in Città senza che per ora -ed é tardi- questa narrazione sia stata contrastata nei quartieri da una adeguata attività di informazione del PD. Segnalo questo problema e questo rischio.
Non c’é dubbio che Bitonci ha portato Padova su un binario morto. La situazione dell’ex-amministrazione cittadina era diventata davvero imbarazzante anche a livello nazionale e la città di Padova appariva come una nave alla deriva, senza timoniere, incapace di darsi una rotta e un futuro.
Ma l’inconcludenza e il fallimento di Bitonci, che dobbiamo in tutti i modi evidenziare, non porterà come effetto automatico ad un vantaggio del Partito Democratico padovano, potrebbe portare acqua al mulino degli incazzati su tutto, ovvero dei 5 Stelle o/e della Lega.
Da questa prima riflessione si ricava, a mio parere, che la prima esigenza del Partito Democratico Padovano è quella di dimostrare che è capace di governare la città, che è in grado di dare soluzioni realistiche ed efficaci ai problemi dei padovani. Questo naturalmente è sempre stato importante ma oggi è decisivo.
Ecco che serve un serio programma amministrativo a cui giungere con una vasta discussione e confronto e con al centro i bisogni e le esigenze della maggioranza dei padovani. E, io credo, che debba essere forte il messaggio sociale, di sinistra, di questo programma perché il futuro risultato sarà segnato dalla capacità di riportare a votare i nostri astenuti delusi e non dall’esigenza di conquistare voti al centro.
Serve poi una forte capacità di coinvolgimento -una volta si sarebbe parlato di alleanze- Sindacati, forze economiche e sociali, Università, mondo del volontariato, lavoratori autonomi, devono essere i protagonisti di questa volontà di dare a Padova una nuova Amministrazione. Il PD deve recuperare la capacità di essere il cemento di questo vasto accordo, deve essere la forza politica più unitaria e quella in grado di fare sintesi.
Naturalmente si pone da subito il problema del candidato sindaco, non a caso é la prima domanda che viene posta nelle conversazioni informali o dai giornalisti. Anche su questo, io credo, il PD non deve accettare facili semplificazioni… si vince con un candidato di centro perché “mediano” nel nostro schieramento politico, balle!
Occorre trovare un candidato che crei nei militanti di un ampia alleanza di centro sinistra, entusiasmo, voglia di impegnarsi, fiducia, passione. Oggi questo candidato non c’é, bisogna “costruirlo” attraverso un percorso che lo individui, lo faccia conoscere, lo accrediti tra gli elettori delle nostre periferie. In questo percorso sono imprescindibili le “primarie”. So che alcuni non le digeriscono e conosco anche i difetti delle primarie quando vengono gestite male o vissute come una pratica inutile e dannosa, ma non vedo alternative; solo un anno fa le hanno fatte Fassino a Torino e Sala a Milano. Si potrebbe, sulle primarie, parafrasare Winston Churchill che definì la democrazia come la peggior forma di governo esistente, aggiungendo però che non ne aveva mai conosciuta una migliore. Per questo non si può perdere tempo, chi perde tempo rischia di non consentirne di fatto lo svolgimento.
infine é necessario un grande lavoro organizzato, un’organizzazione, che persegua con determinazione, scientificamente, l’obiettivo della riconquista della Città. In città deve essere il PD che forma una parte dell’opinione pubblica. Quella parte più consapevole che non si accontenta della protesta e della denuncia ma che vuole mettersi in gioco, dare risposte, governare.
Lavoro organizzato, alleanze, programma, primarie, candidato, facile a dirsi, difficile, oggi più che mai, da farsi ma non credo esistano scorciatoie, come credo che non si possano aspettare ancora settimane per partire. Ma la crisi in cui l’Amministrazione Bitonci ha portato Padova impone uno scatto comune, popolare, fatto di generosità, apertura, visione, impegno.