Flavio Zanonato riconfermato sindaco, sconfitto Marco Marin di 4340 preferenze

 

zanonato vincitoreDoveva essere una passeggiata per Marco Marin, candidato del Pdl, apparentatosi dopo il primo turno con Intesa Veneta, Udc, Forza Nuova e le altre liste di centrodestra che sulla carta gli garantivano 6000 voti di vantaggio. Ed invece la matematica questa volta gli ha voltato le spalle: a votare sono andati in pochi, circa 6 padovani su 10, e di questi la maggioranza, il 52 su cento hanno dato il proprio voto  a Flavio Zanonato,4.340 voti di vantaggio, rispetto ai 900 con cui aveva chiuso il primo turno. Il sindaco ha incrementato il consenso mentre cala quello di Marin rispetto a 15 giorni fa: Zanonato passa da 55.808 a 56.001, Marin scende da 54.836 a 51.660. Un risultato ecclatante se si pensa che per Marco Marin sono arrivati a Padova nelle due settimane che sono passate tra il primo turno ed il ballottaggio fior fiori di ministri: Renato Brunetta ha chiuso la campagna elettorale, Ignazio La Russa ha garantito un filo diretto con il ministero della Difesa per il futuro delle caserme dismesse, il ministro Luca Zaia è arivato tre volte in piazza, alternandosi con Giancarlo Gentilini, ed anche il ministro Giulio Tremonti assieme al governatore Giancarlo Galan sono andati al Pedrocchi a tributare la propria simpatia per il dentista ex campione olimpico. Ma come alle olimpiadi dove Marin ha vinto l’oro a squadre, ma l’argento nella competizione individuale, anche questa volta il candidato dal ciuffo ribelle, che precisava ad ogni frase di essere padovano tra i padovani, cattolico, con la voglia di cambiare, rimane ad un soffio dal gradino più alto del podio proprio quando si tratta di vincere da solo la battaglia decisiva. L’ultima stoccata gliel’ha tirata Flavio Zanonato, magari non troppo amato dai padovani, ma certo ritenuto più affidabile dalla maggioranza di quelli che hanno votato. Grande festa del centrosinistra prima con un corteo partito dalla sede di via Beato Pellerino per raggiungere Palazzo Moroni per poi chiudere, in serata, in Piazza dei Signori da dove era partito l’ultimo appello rivolto ai cittadini.