Florovivaismo: crescono le aziende più strutturate, a Padova un terzo delle aziende del comparto veneto

 

biologico in piassaCon 456 aziende su un totale regionale di 1.491 Padova è leader del settore florovaistico veneto. Un comparto che, nonostante il calo strutturale delle imprese, registra un aumento della produzione e in particolare delle superfici coltivate in serra. Rispetto alla media regionale Padova nel 2016 registra una flessione più contenuta nel numero di aziende attive, circa la metà della media nazionale (-1,3% contro il -2,4 del Veneto). Del totale delle aziende florovivaistiche la Camera di Commercio di Padova ne censisce 182 fra le più attive e di dimensioni maggiori, le quali contano anche 431 dipendenti. La concentrazione maggiore si ha tra Saonara e gli immediati dintorni fino a Piove di Sacco, lungo la direttrice che non a caso è stata chiamata “Strada dei vivai”, ma anche a Padova in altri “poli” significativi del verde a Monselice, Montagnana, l’area Albignasego – Due Carrare – Cartura, Saccolongo. La nostra provincia “pesa”sul fronte del numero di aziende per il 30,6 per cento sul totale veneto, seguita da Treviso al 20 per cento.

Una nota positiva giunge dalla produzione complessiva regionale che, sempre nel 2016 come riporta Veneto Agricoltura nel suo report annuale, ha raggiunto quasi 1,5 miliardi di pezzi, in crescita del 7,3% rispetto al 2015 e costituita in maniera prevalente (77%) da materiale vivaistico, cioè prodotto venduto ad altri operatori professionali, mentre il rimanente 23% è costituito da prodotto finito. Su un fatturato regionale complessivamente stabile intorno ai 206 milioni di euro, in lieve crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente, è proprio il servizio di sistemazione di parchi e giardini – oggetto della recente misura del bonus verde – a rappresentare oltre la metà del giro d’affari, 125 milioni di euro, in crescita dell’1 per cento. La produzione di fiori e piante vale 52 milioni di euro e quella vivaistica 28 milioni di euro. Il settore di specializzazione più numeroso si conferma, sempre in ambito regionale nelle elaborazioni di Veneto Agricoltura, quello del vivaismo ornamentale, dove è impegnato circa il 90% delle aziende (1.344 unità, in calo del 2,5% rispetto al 2015): quasi la metà delle aziende è specializzata solo in questa tipologia di vivaismo. Seguono, per numerosità, il comparto orticolo, che impegna il 35% delle aziende (532 unità, -2,4%), e il comparto frutticolo, dove operano 272 aziende (+3,4%), il 18% del totale veneto.  Stabili a 76 unità le aziende attive in altre produzioni di nicchia (tappeti erbosi, fragole e piante grasse in particolare). In ripresa, dopo il calo del 2015, il comparto dei fiori recisi (93 aziende, +6,9%). Confermato da anni ormai il trend della diminuzione delle aziende specializzate in un solo comparto produttivo, che nel 2016 scendono a 748 unità (-3,2% rispetto al 2015); in calo anche quelle attive in almeno due comparti (584 unità, -3,3%), mentre crescono quelle che operano in tre o più comparti (161 nel complesso, +5%). Analizzando le caratteristiche aziendali, scendono a 684 unità le aziende ancora considerate “piccoli produttori”, che diminuiscono ulteriormente del 5,9% rispetto al 2015, mentre continuano a risalire le aziende iscritte al RUP (Registro Ufficiale dei Produttori), che nel 2016 si portano a 820 unità (+1%). In ripresa, dopo un biennio di flessione, le aziende con l’autorizzazione all’uso del passaporto fitosanitario (410 unità, +7,6%).

I dati provinciali e regionali confermano che il settore sta evolvendo verso una più spiccata multifunzionalità e trasversalità nei diversi comparti produttivi in modo da garantire un reddito d’impresa soddisfacente e far fronte alla continua evoluzione del mercato. Il numero dei “piccoli produttori” continua a scendere mentre tengono le posizioni e segnano qualche incremento le aziende più strutturate, da quelle iscritte al Registro Ufficiale dei Produttori a quelle autorizzate come vivaisti oppure con l’autorizzazione all’uso del passaporto fitosanitario.

Il via libera al “bonus verde” ha segnato la recente evoluzione normativa del settore florovivaistico con una nuova fiscalità e la richiesta di attività di formazione per gli operatori del comparto. Il provvedimento è stato approvato con la legge di stabilità e prevede la detrazione del 36% per la sistemazione del verde “domestico”. Sarà possibile pertanto beneficiare dell’agevolazione per la ‘sistemazione a verde’ di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere, quali terrazzi, giardini, anche condominiali, anche mediante impianti di irrigazione nonché a lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico. Per approfondire i dettagli delle nuove misure e altri aspetti legati all’attività florovivaistica Coldiretti Padova propone una serata formativa con la presenza di alcuni esperti.

L’appuntamento è per GIOVEDI’ 16 NOVEMBRE 2017 alle ore 20.00 nella Sala Riunioni del Consorzio Agrario del Nordest di Padova, (via Vigonovese 11, Camin) con il seguente programma:

– BONUS VERDE: opportunità per il comparto florovivaistico. Relatore: Dr.ssa Lorenza Tasinato, Capo Area Fiscale, Impresa Verde Padova srl;

– Utilizzo delle ramaglie provenienti dalle potature: obblighi e opportunità per le aziende del  comparto.  Relatore:  Dott.  Manuel  Benincà,  capo  servizio..  Regionale  Coldiretti Veneto;

– Utilizzo del POS (Piano Operativo di Sicurezza) nei lavori di manutenzione del verde pubblico e privato e predisposizione cartellonistica nei cantieri mobili. Relatore: Dott. Caccin Giuliano, Tecnico della Prevenzione, ULSS 6 EUGANEA.