Fondazione Cariparo stanzia 35 milioni per Padova

 

35  milioni al territorio, con un’attenzione particolare ai bisogni delle persone in condizioni di disagio e con l’impegno a valorizzare le capacità dei giovani in ambito scolastico e universitario, nonché nel campo della produzione culturale e dell’imprenditoria.
Sono queste, in sintesi, le linee di intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per il 2014, presentate oggi per la prima volta in un incontro aperto alla cittadinanza.
La Fondazione conferma le erogazioni previste per il triennio 2013-2015 pari a 120 milioni di euro con un impegno medio annuale di 40 milioni di euro. La scelta di destinare 35 milioni per il 2014 tiene conto del fatto che gli stanziamenti nel 2013 sono stati pari a 45 milioni di euro, cifra superiore rispetto all’impegno medio annuale, e della situazione dei mercati ancora incerta che induce ad adottare una strategia improntata alla prudenza e ad una visione di medio-lungo periodo.

5 saranno i settori su cui si focalizzerà l’attività della Fondazione:
Ricerca scientifica: 7 milioni di euro
Istruzione: 7 milioni di euro
Arte e attività culturali: 7 milioni di euro
Salute e ambiente: 5 milioni di euro
Assistenza e tutela delle categorie più deboli: 7.5 milioni di euro
Sport, protezione civile, sicurezza alimentare e agricoltura di qualità: 1.5 milioni di euro

La priorità andrà al sociale anche se, rispetto agli ultimi anni, si mirerà ad un maggiore equilibrio nella distribuzione dei fondi tra i diversi settori, nella convinzione che interventi programmati in ambiti diversi da quelli del sociale abbiano comunque importanti ricadute anche su questo fronte.
Il lavoro e l’innovazione sociale rappresenteranno gli obiettivi strategici dell’azione dell’ente.
Per quanto concerne il lavoro, verranno privilegiate quelle iniziative in grado di dare maggiore impulso all’occupazione e che favoriscano, fra l’altro, la riqualificazione professionale e l’autoimprenditorialità.
Al contempo la Fondazione continuerà a svolgere il proprio ruolo di soggetto innovatore, rispondendo ai bisogni con soluzioni originali derivanti da attività di ricerca e utilizzando tali soluzioni in progetti pilota da realizzare anche in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati.
Sul fronte delle modalità di intervento, l’ente intende consolidare ulteriormente il proprio ruolo di promotore attivo di iniziative e catalizzatore di risorse, idee e persone, superando progressivamente la funzione di semplice ente erogatore.

Per questo verrà incrementato, fra l’altro, il ricorso all’utilizzo dei bandi, che da un lato favoriscono il confronto e la competizione tra diversi progetti, stimolandone la crescita qualitativa, e dall’altro consentono di concentrare le risorse su ambiti ritenuti di particolare importanza.
Dopo la positiva esperienza del “Progetto 3 L”, iniziativa finanziata dalla Banca Europea degli Investimenti che sosterrà interventi di efficienza energetica in 40 comuni delle province di Padova e Rovigo, si punterà a cogliere le opportunità di finanziamento dall’Unione Europea e dallo Stato italiano, al fine di attrarre investimenti utili anche per un rilancio dell’economia locale. Attraverso la ricerca e l’ottenimento di fondi esterni, verranno aumentate le risorse a disposizione, stimolando maggiori sinergie e collaborazioni tra le istituzioni locali.
Antonio Finotti, Presidente della Fondazione, commenta: “Le linee di intervento per il 2014 confermano come il nostro ente intenda svolgere sempre più una funzione preziosa nell’intercettare e soddisfare i numerosi bisogni espressi dai cittadini, privilegiando quei progetti in grado di fornire una risposta al crescente disagio sociale, in particolare sul fronte occupazionale, e di promuovere le competenze professionali dei giovani. Per questo un’importanza strategica viene assegnata al rilancio dell’occupazione attraverso interventi tesi alla creazione di nuove opportunità di lavoro. Un impegno che come Fondazione porteremo avanti in sinergia con il territorio, cercando di individuare di volta in volta le esigenze della nostre comunità e di promuovere il lavoro in rete con diversi enti locali, regionali e nazionali”.