Gay Pride il 30 giugno a Padova: il Popolo della famiglia critica l’iniziativa LGBTIQ

 

«Con grande dispiacere, leggiamo in queste ore la notizia del patrocinio di vari comuni, tra cui Padova, alla sfilata del gay pride regionale prevista il prossimo 30 giugno in città. Forse a molti esponenti della comunità LGBTIQ ed assessori di Padova questa nostra posizione risulterà antipatica etichettandoci con i soliti e ritriti appellativi di bigotti, medioevali ed omofobi», esordisce Maria Verita Boddi a nome del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova, commentando le notizie apparse sui media locali. «È vero: queste ostentazioni folcloristiche non ci piacciono, e non crediamo facciano il bene della comunità omosessuale e tanto meno di una città, al punto da ricevere patrocinio e/o contributi economici.» Prosegue Boddi, «Per aver concesso il Patrocinio e/o finanziamenti a questa manifestazione, come Popolo della Famiglia desidero esprimere la nostra più viva contrarietà. La partecipazione o l’appoggio del Comune di Padova, sotto qualsiasi forma, deve essere concesso ad iniziative che supportino visioni costruttive della società, nazionale o locale, in particolare di promozione sociale e della famiglia. Il Gay Pride è una iniziativa privata, che vuole invece propagandare uno stile di vita che non è condivisa dalla maggior parte dei cittadini padovani. Se è stato previsto un contributo economico, sarebbe il caso di informare la cittadinanza.»

Interviene sull’argomento anche Mirko De Carli, coordinatore nazionale Nord Italia del Popolo della Famiglia: «Come abbiamo già detto e scritto più volte, siamo da sempre contrari al matrimonio egualitario e all’adozione per le coppie dello stesso sesso. Non siamo contro gli omosessuali, ogni persona può legittimamente aver diritto ad una sessualità libera. Ma a leggere le dichiarazioni dei rappresentanti delle associazioni LGBTIQXYZ*, e di qualche assessore Padovano si sottintende che solo loro sono i portatori di verità e libertà mentre chi la pensa diversamente in tema di famiglia e sessualità è retrogrado, incivile, liberticida ed omofobo.»
Maria Verita Boddi del Circolo PdF Padova conclude: «Sinceramente dubitiamo che queste carnevalate con esibizioni di nudità e volgarità di linguaggio possano contribuire a superare i “presunti” pregiudizi verso gli omosessuali. A questi falsi miti di progresso come alla liberalizzazione di droghe, all’eutanasia, all’utero in affitto ribadiamo il nostro NO ed invitiamo tutti i padovani ad una bella gita fuori porta il 30 giugno prossimo, al mare o sui nostri bei colli.»