“Il generale dagli occhi blu”: il generale Antonio Pappalardo, un po’ artista, un po’ capopopolo e un po’ extraterrestre

 

“Il generale dagli occhi blu”. Così si intitola il libro dedicato al genrale dei carabinieri in congedo Antonio Pappalardo. A scriverlo una psicologa, Carla Selvestrel. E’ un libro scritto in prima persona, di cui riportiamo un breve passaggio, quando l’autrice incrocia sui social il leader dei gilet arancioni:
Era la prima volta che lo sentivo e pensai subito che finalmente qualcuno aveva il coraggio di dire quello che pensava, la verità, senza mezzi termini. Inviai subito il video a tutti i miei contatti scrivendo sotto al video il mio parere:” Questo è un grande!”. Non mi tornò nessun commento di risposta, ma da testarda quando mi metto in testa una cosa, è molto difficile farmi cambiare idea, oserei dire impossibile. Volevo assolutamente mettermi in contatto con lui, cercai il suo numero in internet, ma non trovai nulla, contattai allora una persona, un mio carissimo amico, che avrebbe potuto aiutarmi, in effetti dopo qualche giorno mi inviò un messaggino con il numero di telefono ed una mail sindacale. Immediatamente pensai che non fosse vero, mi sembrava davvero impossibile avere il suo numero diretto e chiesi ad un altro mio amico (che aveva la possibilità di verificare la veridicità del numero), di fare un controllo. Immaginai che lo facesse con gli strumenti che aveva a disposizione, invece, contattò direttamente il Generale facendo pure il mio nome“.
E continua con il ritratto, a tratti quasi agiografico, della complessa personalità del generale dagli occhi blu. Con passaggi del tipo “Chi si avvicina a queste persone, riconosce, la loro stoffa ed il loro spessore, quello che hanno fatto, attraverso le loro storie di vita, il loro lavoro ed i loro trascorsi di uomini veri. Io li considero degli eletti, nel senso che, lottano in aiuto del popolo, che a volte mi chiedo se sia riconoscente, responsabile e meritevole di tale grandiosità. Il loro, è un compito difficile, risvegliare le menti di chi, purtroppo, a volte, non si rende conto di cosa lo circonda, essendoci disegni e programmi difficili da comprendere alle persone comuni, ma che loro conoscono benissimo e, per questo, lottano per la giustizia anche se, a volte, sembra essersi persa, in chissà quale dimenticatoio“.
Il generale Pappalardo d’altro canto nella prefazione scrive di sè quanto segue:
Nasco artista, pittore, musicista, poi vado a fare il carabiniere. Alla Scuola Ufficiali Carabinieri ho fatto omaggio di un mio quadro, una carica di Pastrengo in carboncino, che quando lo vide Carlo Alberto Dalla Chiesa se lo voleva portare a Milano. Un Pappalardo quindi artista, un Pappalardo anche in parte straniato come mi descrive l’autrice.
Quando ho scritto il romanzo: “L’utopia dell’Ummita”, in cui parlo di un incontro da me inventato con un extra terrestre, il Professore Corrado Di Pietro, quando lesse il libro disse: “Non ho mai letto un libro di questo genere. Nella narratologia mondiale non esiste un libro così. Due sono le cose o lei ha incontrato veramente questo extra terrestre oppure l’extraterrestre è lei”.

Buona lettura a chi ne avrà il desiderio, il libro si trova qui