Giorgia Meloni a Padova, grintosa, lancia Raffaele Zanon ed Alberto Romano Pedrina

 

“Io non sono arrivata nel 2013 per impegnarmi in politica dovendo ancora per forza pensare a Mussolini: vorrei parlare del futuro perchè è questo che interesa agli italiani ed in particolare ai giovani. Sono nata nel 1977 e guardo la storia del fascismo esattamente come guardo ad altre pagine della storia ad esempio quelle dell’impero romano”. A dirlo rispondendo ad una domanda dei cronisti circa la battuta di ieri sul fascismo e Mussolini dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, intervenendo ad una iniziativa di Fratelli d’Italia a Padova assieme ai candidati Raffaele Zanon al senato e Alberto Romano Pedrina alla Camera (nella foto). “Ho imparato – ha aggiunto Giorgia Meloni – quanto sia sbagliato e pericoloso banalizzare e strumentalizzare questi argomenti: della Shoa non si può parlare guardando ai numeri o accapigliandosi per fini elettorali. Occorre rispetto ed occorre guardare a quella storia pensando ai volti ed alle sofferenze delle vittime. In questo senso penso che il giorno del 27 gennaio sia un giorno da dedicare a loro ed in cui non ha senso esprimersi su altre questioni”.
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Una Giorgia Meloni apparsa visibilmente stanca dal tour de force iniziato questa mattina a Treviso, ma grintosa quando ha elencato i punti fermi della sua politica fatta di salvaguardia di tutti i lavoratori “e non solo di quelli iscritti ai sindacati come avviene ora. È ora di piantarla di avere lavoratori di serie A e di serie B sullo stesso posto di lavoro”. Che ha argomentato il taglio dell’Imu sulla prima casa “che rappresenta lo 0.4% della spesa pubblica, ed allora era meglio tagliare auto blu e le partecipazioni statali in 5000 controllate piuttosto che chiedere 300 euro ai pensionati che fanno fatica ad arrivare a fine mese”. Ed ancora Giorgi Meloni ha parlato del trattamento riservato agli ex An nel Pdl, premettendo, convincente, di non essere a Padova per rifare An o per dare vita a una destra nostalgica (vedasi la risposta data in apertura della conferenza stampa). “Mi è dispiaciuto – ha concluso Giorgia Meloni – di come alcune storie sono state mortificate e tante persone valide sono state messe da parte per fare spazio ai vari Scilipoti, Franco Carraro o Razzi. Noi siamo qui per dare spazio a quelle persone ed a quelle storie che appartengono al nostro mondo tenendo conto che la politica guarda in avanti”.