I dipendenti dell’Arpav scrivono al Presidente della Repubblica

 

I dipendenti dell’Arpav hanno scritto un accorato appello al Presidente della Repubblica che qui di seguito riceviamo e pubblichiamo integralmente:
“Ill.mo Presidente,
ci scusiamo di disturbarLa, stante gli impegni di cui Lei è oberato, ma preme farlo per segnalarLe quello che ci appare come una sottovalutazione delle problematiche ambientali che, come noto, sono fra i maggiori determinanti dello stato di salute dei cittadini. Il giorno 08.03.2012 presso la Camera dei deputati è stata votata la fiducia sul cosiddetto “decreto semplificazioni” DL 5/2012.

All’articolo 14 comma 4°, è riportato che può esservi una riduzione o eliminazione dei controlli sulle imprese tenendo conto del loro possesso di certificazioni del sistema di gestione per la qualità ISO od altra appropriata certificazione, di seguito si riporta il comma indicato: “razionalizzazione anche mediante riduzione o eliminazione dei controlli sulle imprese tenendo conto del possesso di certificazione del sistema di gestione per la qualità ISO o altra appropriata certificazione emessa a fronte di norme armonizzate da un organismo di certificazione accreditato da un ente di accreditamento designato da uno stato membro dell’Unione europea ai sensi del regolamento 2008/765/CE o firmatario di accordi internazionali di mutuo riconoscimento -IAF MLA-)”.
Continuando, al comma 5° dello stesso articolo, si lascia ai vari enti competenti, nell’ambito dei propri ordinamenti, di conformare le attività di controllo di competenza ai principi di cui al comma 4°.
Quello che lascia perplessi è come al comma 6°, si riportino fra le esclusioni dalle disposizioni del comma 4, i soli controlli in materia fiscale, finanziaria e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e niente si dica relativamente al controllo ambientale.
Come se i controlli volti alla tutela della salute tramite la protezione dell’ambiente fossero da considerarsi in secondo piano.

Spiace che il Governo Italiano e le istituzioni di Camera e Senato si dimentichino di tali materie, considerandole quasi di serie B.
Negli emendamenti al DL, erano stati presentate specifiche richieste con le quali veniva proposto l’inserimento fra le esclusioni di cui al comma 6° anche il rispetto delle norme ambientali e sanitarie, ma nessuno ne ha tenuto conto, come se un serio controllo sui fattori di pressione ambientale fosse visto non come opportunità di miglioramento della qualità di vita e della salute, ma come un sistema composto da lacci e lacciuoli dai quali cercare con ogni mezzo di districarsi.
Preme sottolineare che l’attività di controllo rappresenta un caposaldo ed un deterrente a che siano applicate buone pratiche di tutela e gestione ambientale; senza tale attività si pregiudica la possibilità per la pubblica amministrazione di valutare, per una parte delle imprese, quali effetti queste possono produrre su un bene comune quale è l’ambiente e quindi l’adozione di una certificazione permetterà di andare esenti da controlli, a danno dell’ambiente e della salute.

Tanto dovevamo segnalare, perché Ella, sensibile a certi temi, possa far si che via sia una maggiore attenzione da parte delle istituzioni su materie delicate e vicine alla cittadinanza.

Distinti saluti
Seguono le firme di 84 operatori di ARPAV “Agenzia Regionale per la Prevenzione e protezione Ambientale del Veneto”