I fanghi termali di Abano utili contro il cancro?

 

Si è insediato da poco più di due mesi alla Direzione Scientifica del Centro Studi Termali “Pietro d’Abano”, il dott. Fabrizio Caldara, ed è già tempo del primo contributo al convegno “Terme e Turismo. Un binomio per la qualità della vita” svoltosi presso l’Università Bocconi di Milano – MET Master in economia del turismo – il 20 aprile scorso in collaborazione con la Fondazione per la ricerca scientifica termale e Federterme.

In questo contesto, in cui le Terme Euganee sono state rappresentate dal vicepresidente di Federterme Enzo Baretella, si sono avvicendate tematiche di politica istituzionale durante la tavola rotonda mattutina che ha considerato quale contributo il termalismo possa dare al rilancio del turismo del Paese, quale sia il ruolo della ricerca scientifica in questo ambito e la qualità delle terme italiane definite “la stazione di rifornimento della salute”.

La giornata di lavori che ha riunito i vertici di FORST, Federterme, Federturismo e i rappresentanti accademici di LUISS e Bocconi, ha ribadito che un benessere di qualità deve poggiare su basi scientifiche, attraverso la valorizzazione di ricerche su prevenzione, cura e conoscenza, la formazione, la visibilità e promozione, l’integrazione con altre forme di turismo ed il resto del territorio, l’investimento a favore delle cure, ricordando che rappresentano ben il 50% dei ricavi totali del settore.

“Le strade da percorrere – riporta il dott. Caldara – sono molteplici e si snodano secondo una imponente campagna di prodotto milionaria, una deregulation normativa, un rinnovato e forte impegno del SSN, un massiccio investimento in borse di studio per la formazione in medicina termale. E soprattutto va recuperata una forte identità termale che dia vantaggio competitivo rispetto ad un’offerta generalista di bassa qualità, con attività medico-sanitaria, ricerca scientifica, collaborazione con le Università e maggiore specializzazione”.

Nel pomeriggio gli impegni presi si sono concretizzati nel workshop “Terme e Ricerca”, che ha fornito un aggiornamento sullo stato della ricerca scientifica termale e sulle scuole di specializzazione in medicina termale, e dove Alberto Albertini, rappresentante del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha dichiarato che vi è sensibilità da parte del Governo nel riconoscere le qualità terapeutiche del termalismo e si guarda con entusiasmo alla ricerca scientifica più rigorosa.

L’intervento più stimolante è stato quello del Prof. Robert Gallo (Università del Maryland), noto per il suo contributo alla scoperta del virus HIV. Il suo interesse per il termalismo, nato dopo aver provato in prima persona gli effetti benefici delle cure, si è sviluppato nella proposta di studio dell’efficacia dell’acido solfidrico, (H2S) contenuto nella acque termali, nel combattere l’azione infiammatoria di alcuni batteri (i micoplasmi), legati allo sviluppo di certi tumori umani. Concretizzatasi questa nuova collaborazione, il notevole prestigio del ricercatore americano, sta già catalizzando l’attenzione mediatica.

Negli ultimi 10 anni sono stati stanziati € 6.000.000,00 da parte della Fondazione per la ricerca scientifica termale, generando 23 pubblicazioni con impact factor ed instaurando collaborazioni importanti. Fra tutte quelle legate all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e all’Organizzazione Mondiale della Sanità incaricata di eseguire una metanalisi completa della letteratura esistente sul termalismo. “Il Centro Studi – afferma il Presidente Gianluca Bregolin – in questo contesto si inserisce autorevolmente non solo per i presupposti che ne hanno sostenuto la nascita, ma soprattutto per il sostegno dei suoi associati, la cui sensibilità nell’investire risorse proprie in ricerca offre al territorio euganeo un elemento di distinzione e valorizzazione delle ricchezze termali disponibili”.