I profughi a Battaglia Terme: dietro agli slogan di Matteo Salvini una sorprendente realtà (e nomi eccellenti a caccia di soldi)

 

Ci sono facce e nomi nel servizio di Martina Proietti, andato in onda stamattina su Agorà, il programma Rai condotto da Gerardo Greco. Martina ha fatto un bel servizio all’ascoltatore del programma: l’ha portato a conoscere storie e persone. Inevitabilmente compressi nei canonici tre minuti e mezzo. (Clicca per vedere il servizio) Un compito mica facile, ma riuscito. Sono rimasti fuori dal servizio due aspetti, che per par condicio la giornalista non ha potuto toccare. Il primo è che su quei profughi, sulle donne scalze che coi bambini arrivano nel cuore della notte e che rimangono nel cuore e negli occhi di chi le vede (parole del sindaco Massimo Momolo, una persona per bene), Matteo Salvini ha fatto migliaia di like di speculazione giusto il giorno prima del massacro nel canale di Sicilia di settecento innocenti, tra cui moltissime mamme e bambini. 

Il secondo lato gustoso della vicenda è che il proprietario dell’albergo di cui Salvini cantava le lodi è anche il padrone di casa di Silvio Berlusconi a Roma, visto che proprio a Giovanni Emo Capodilista Maldura l’ex cavaliere paga l’affitto, e neanche con grande puntualità a quanto risulta da questo link (clicca per aprire l’articolo). Emo Capodilista, una famiglia che fa rima con Alleanza Nazionale e Destra a Padova da decine di anni. Gli stessi che sparano dichiarazioni e tweet di fuoco, e poi magari quando è ora, incassano gli assegni della prefettura. I profughi sono persone, se viste con gli occhi e col cuore del sindaco Momolo. E non fanno neanche così schifo nemmeno ai portafogli già un bel po’ gonfi, di certi borghesi nobilissimi. Pazzesco, direbbe Matteo Salvini. Proprio pazzesco.

 

Alberto Gottardo