Imu alla Torre della ricerca: due o tre postille alla promessa di Silvio Berlusconi

 

“Pago io, anzi paga il partito, il Pdl”. In definitiva pagano i cittadini. Che sforzo titanico ha fatto l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi (clicca qui per leggere la notizia): far pagare l’imposta sulla Torre della ricerca pediatrica con i soldi dei cittadini, spacciando quella che di fatto è una partita di giro come se fosse una mossa di grande generosità politica, magari un po’ padronale, ma comunque, dal suo punto di vista, nobile. Ma la nobiltà di Silvio Berlusconi, è al massimo pari a quella del marchese del Grillo quando tirava le pigne sulla plebe. Pensa forse Silvio Berlusconi che gli italiani non ricordino chi introdusse l’Imu? Fu Calderoli, il padre del “porcellum”, leghista ministro dell’ultimo governo Berlusconi. Ed ora, con gli stessi soldi che il capogruppo del Pdl alla regione Lazio Franco Fiorito pagava cene e suv personali, Berlusconi paga l’Imu della Torre della ricerca. Spera forse l’ex premier che gli italiani siano gli stessi del 1994 quando una intera nazione si fece ammaliare dal pifferaio magico a colpi di promesse come un nuovo miracolo italiano, un milione di posti di lavoro, meno tasse per tutti e via cartellonando. Quella volta Silvio Berlusconi l’ho votato anch’io. E se lui nel 2012 continua a pensare che il popolo creda ancora alle sue promesse è probabilmente anche colpa mia. Non me la sento di ringraziarlo per quel bel gesto: gli 89mila euro che dona alla Torre della ricerca non sono suoi. Sono dei cittadini, degli italiani che avevano abolito con un referendum il finanziamento ai partiti e si sono ritrovati come un boomerang tra le chiappe i rimborsi elettorali. Sarebbe stato meno populistico se non meno spregevole che Berlusconi avesse scelto di farsi un po’ di campagna elettorale sulla pelle dei bambini che da quella Torre della ricerca aspettano una cura per le malattie devastanti che li affliggono, se almeno l’uomo più ricco d’Italia avesse tirato fuori quei soldi di tasca propria. Ma dopo aver dato migliaia di euro a prostitute e papponi al termine delle sue cene eleganti, dopo che ora dovrà dare 100mila euro al giorno alla sua ex moglie, evidentemente gliene sono rimasti pochi in tasca ed allora spaccia per un gesto di carità quello che è un vecchio trucco della politica italiana: dare ai cittadini quello che spetta loro, e spacciarlo per magnanimità.

Il tutto senza vergognarsi.

 

Alberto Gottardo