Nuovo inceneritore che raddoppia a Padova: “Piano della Regione inesistente” secondo Articolo1

 
«Che senso ha discutere del progetto presentato da Hera per il termovalorizzatore di Padova, senza un Piano rifiuti regionale? Quello attuale è scaduto. Il progetto di Hera potrà essere valutato soltanto dopo l’approvazione del nuovo Piano». Così il segretario provinciale di Articolo Uno, Alessandro Tognon, che interviene in merito al progetto annunciato da Hera per l’abbattimento delle  linee n° 1 e 2 dell’impianto di termovalorizzazione di Padova, ognuna con la potenzialità nominale di smaltimento di 150 T/g di rifiuto secco non riciclabile, e la realizzazione di una nuova linea della potenzialità di 300 T/g per lo smaltimento della stessa tipologia di rifiuto.

«Il dibattito sull’inceneritore che si è aperto in città sconta i ritardi di Zaia e della sua Giunta. Il Piano rifiuti è scaduto, chiediamo che il progetto presentato da Hera venga accantonato in attesa dell’approvazione del nuovo Piano regionale per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani», dichiara Tognon. Che aggiunge: «In Veneto, anche se Zaia evita accuratamente di dirlo, 4 province su 7 sarebbero in emergenza rifiuti. Se a Verona, Treviso, Belluno e Venezia non ci sono i rifiuti abbandonati per strada, questo è dovuto unicamente alla possibilità di conferirli alla discarica di S. Urbano nella Bassa Padovana, in parte limitata al termovalorizzatore di Padova e per il resto ad impianti di smaltimento in altre regioni d’Italia o in alcuni casi anche ad impianti all’estero, principalmente in Ungheria».

«Nella provincia di Treviso, ad esempio, non esiste alcun impianto per il trattamento del rifiuto solido urbano residuo. È importante comprendere che se gli impianti di altre province del Veneto o di altre regioni non smaltissero i rifiuti raccolti in questo territorio, nel giro di pochi giorni tutta la provincia diventerebbe una grande  discarica a cielo aperto. A nostro parere – conclude il segretario provinciale di Articolo Uno – il nuovo Piano rifiuti regionale dovrà avere come linea prioritaria un aggiornamento delle normative per la riduzione della produzione di rifiuti urbani e determinare, in funzione di queste, quali impianti e di quale potenzialità devono essere realizzati in ogni provincia della regione».
Alessandro Tognon (Articolo Uno), segretario provinciale