Invisibles: una serata di cinema e testimonianza a Padova con Medici Senza Frontiere

 
Giovedì 5 febbraio 2009 ore 20:45 Medici Senza Frontiere (MSF) organizza una serata per parlare delle sue attività di sostegno ai profughi e alle vittime della violenza urbana in Sud America.Via Michele Sanmicheli 2. La serata inizierà con la proiezione di un episodio tratto dal film prodotto da Javier Bardem “Invisibles” e proseguirà con la testimonianza di Michele dal Cengio, operatore umanitario di MSF da poco rientrato dal Brasile, dove MSF fornisce assistenza sanitaria nel Complexo de Alemão, un quartiere degradato e violento di Rio de Janeiro, una delle principali città del Brasile.Questa zona è conosciuta a causa degli scontri tra gruppi locali armati e le forze di polizia di Rio de Janeiro, che avvengono regolarmente. La popolazione locale, stimata in circa 150.000 persone, vive intrappolata nella violenza. “Invisibles”, prodotto da Javier Bardem per MSF, è un film girato da cinque dei più noti registi della scena contemporanea (Mariano Barroso, Isabel Coixet, Javier Corcuera, Fernando León de Aranoa, Wim Wenders) che, attraverso l’occhio della telecamera, hanno raccontato gli invisibilidella terra: coloro che non vogliamo vedere ma che popolano le nostre paure e le nostre inquietudini perché non smettono mai di esistere. Il film, presentato alla 57esima edizione del festival Internazionale di Berlino, si divide in cinque episodi girati in cinque diversi contesti i cui opera MSF. Dalla Repubblica Centrafricana, alla Colombia, passando per il Congo e la Bolivia fino all’Uganda, i registi hanno immortalato storie di estrema povertà, di violenza e di miseria in contesti dimenticati. – Si tratta di un progetto artistico molto importante – dichiara Kostas Moschochoritis direttore generale di MSF, – grandi nomi del cinema come Wim Wenders, hanno messo a disposizione la loro arte per raccontare storie di donne e di uomini dimenticati. Quelle che si vedono nel film, sono le vicende cui noi di Medici Senza Frontiere, assistiamo ogni giorno nei paesi in cui lavoriamo, questa è certamente una grande occasione per far conoscere al grande pubblico le condizioni in cui molte persone continuano a vivere negli angoli più remoti della terra -.