Jobs act ed effetto Expo spingono la ristorazione: + 2000 assunti nei prossimi tre mesi in Veneto

 

Diciassettemila assunzioni in Italia, con il Veneto tra le regioni che trainano la ripresa dell’occupazione e fa segnare una “fame” di nuovi professionisti della ristorazione che farà segnare entro il 31 marzo oltre duemila assunti in più.
A stabilirlo uno studio presentato dal centro studi Fipe – Federaziona italiana pubblici esercizi a margine del convegno nazionale in corso all’hotel Ritz di Abano Terme (Padova). Merito anche del jobs act e del traino di Expo 2015 che inizia a far segnare dati previsionali positivi alle strutture alberghiere e ristorative italiane.
“Il nostro giudizio sul jobs act e’ complessivamente positivo perché garantisce quella flessibilità che per le imprese del nostro settore e’ vitale – spiega Luciano Sbraga, direttore ufficio studi di Fipe – L’obiettivo non è di avere mano libera nella gestione delle risorse umane ma soltanto di avere maggiori certezze nei rapporti di lavoro. Il jobs act va in questa direzione e con i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti incentiva la stabilità nelle assunzioni dando una prospettiva temporale lunga ai giovani che potranno così programmare i propri piani di vita”.
L’inversione di tendenza sul saldo dell’occupazione è un segnale che probabilmente la fase più difficile della crisi è alle spalle per il settore del turismo, che in Italia costituisce un comparto da 17 miliardi di euro, con la ristorazione che da sola fattura 7,4 miliardi di euro.
In vista dell’Expo i ristoratori e gli operatori dell’accoglienza italiani non vogliono farsi trovare impreparati, a quanto spiega Lino Enrico Stoppani, presidente nazionale di Fipe.
“I 20 milioni di visitatori attesi per l’Expo si aspettano di trovare un’offerta all’altezza della fama che il nostro Paese conserva nel mondo in termini di “Dolce vita” – spiega il presidente Stoppani – dovremo essere capaci di sfruttare a pieno questa opportunità irripetibile. La cucina italiana in particolare può avere un ruolo di formidabile strumento di soft power sul quale rafforzare il marchio Italia”.