Sarebbe un errore impostare l’opposizione a Bitonci solo inseguendo la sua agenda apparente. Fatta di slogan di cattivo gusto o di interventi censori. Come sulla Fiera delle Parole. Con motivazioni risibili. Che una parte di ospiti di successo, quelli che riempiono il Salone, possano essere qualificati di sinistra (è così ampia la sinistra…) è anche vero, ma certo i padovani non hanno riempito le sale per l’appartenenza politica degli Angius, o Vecchioni, o Lella Costa, o Guccini, ma semplicemente perché piace ciò che cantano, scrivono, recitano. Con un notevole vantaggio anche economico per la città. Per il sistema turistico e per il miglioramento della sua immagine. Ci si dovrebbe ricordare che siamo una città universitaria. Che i migliori scelgono a quale Università iscriversi certamente per la qualità degli insegnanti, per la qualità delle strutture, ma anche per il contesto urbano. Non attrae certo una città chiusa, prigioniera di localismi e pregiudizi, poco interessata al confronto culturale, ecc.
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