Francesco Fiore (Padova 2020): “Ecco perchè mi dimetto dal Consiglio comunale”

 

Ieri sera, 31 marzo, in Assemblea Plenaria di Padova 2020 ho comunicato quanto avevo già anticipato nelle scorse settimane al coordinamento politico.
Oggi ho rassegnato le mie dimissioni da consigliere comunale di Padova 2020.
Per motivi di lavoro viene meno la possibilità per me di fare bene, come si deve, come vorrei, il consigliere comunale.
Viene meno la possibilità per me di rappresentare pubblicamente Padova 2020, come ho fatto in questi ultimi quattro anni.
Non viene meno la mia adesione al movimento, e la volontà di partecipare con l’esperienza che ho acquisito, con le mie opinioni, con le mie proposte, al suo sviluppo futuro.
Io ho bisogno di Padova 2020, come tanti di voi mi sento orfano di rappresentanza politica e da questo sentimento, condiviso all’inizio con pochissimi ‘pazzi’, invece di continuare a lamentarci abbiamo costruito qui e ora un movimento che ha ridato una speranza di cambiamento a moltissimi padovani.
Politicamente a tutt’oggi non mi sento rappresentato da nessun movimento politico se non da Padova 2020, e per questo continuerò a dare il mio contributo nel tempo che avrò a disposizione, pur con un ruolo necessariamente meno rilevante e visibile di oggi.
Auspicando che, prima o poi, Padova 2020 possa dare il suo contributo a un soggetto nazionale che sia in grado in maniera credibile e ambiziosa di raccogliere la nostra esigenza di transizione verso un modello di sviluppo diverso, in grado di portarci fuori dalla crisi (nel frattempo diventata decennale..), e di fornire modalità nuove di fare politica che riportino la voglia di partecipare.
Io credo che quel momento arriverà, e me lo aspetto sulle macerie di un PD, tenuto in piedi ormai solo dalla volontà di accedere al potere, ma senza più slanci ideali, e anche del M5S, tenuto anch’esso in piedi dalla voglia di ‘sbancare’ alle prossime politiche del 2018, ma in crescente sofferenza interna per le troppe contraddizioni di linea politica su troppi e importanti temi.
Negli ultimi quattro anni della mia vita ho dedicato tantissimo tempo all’attività politica, mi sono trovato, onorato, a sostenere una candidatura a Sindaco che non era nelle previsioni all’inizio del progetto. L’ho potuto fare, e l’ho fatto convintamente e come meglio ho potuto, togliendo spazio alla mia famiglia (non ringrazierò mai abbastanza mia moglie Sara per la sua silenziosa e costante presenza) ma soprattutto togliendo spazio al mio lavoro, pagando anche, abbastanza consapevolmente, un prezzo per questo, e dedicando 8 mesi di aspettativa, e mancato stipendio, alla politica.
Si sono create delle circostanze che mi hanno permesso tutto questo negli ultimi 4 anni.
Ora tutto questo non mi è più possibile, perché il lavoro mi richiede nuovi impegni che saranno anche belli (proverò a realizzare uno dei punti più importanti del programma di Padova 2020) ma molto faticosi. E, pur nel dispiacere per questa comunicazione, questa motivazione la voglio dire esplicitamente, con orgoglio e a testa alta.
Perché la libertà mia e di Padova 2020 di esprimere pubblicamente quello che abbiamo detto, contro le consorterie e i vari centri di potere a destra come a sinistra, deriva dal fatto che tutti noi viviamo del nostro e non di politica. E spesso ormai, come più volte dicevamo in campagna elettorale, per la generazione mia e quelle successive fare politica può essere un lusso.
Un lusso che ho avuto la fortuna di avere per qualche anno ma che ora non posso più permettermi.
Prendendomi, come sempre per le scelte fatte, le mie responsabilità, sono tuttavia convinto che ne è valsa la pena.
Perché un movimento basato sulla partecipazione deve potersi rinnovare, deve avere più persone che lo rappresentano, anche sui media, anche presso la pubblica opinione. E Padova 2020 queste persone le ha. Roberto Marinello che mi sostituirà si impegnerà come e più di me in quel ruolo.

Soprattutto perché Padova 2020 si è sempre basato sulla gratuità di attivisti e volontari, e quello che è gratuito credo che sia sempre prezioso. Io ho portato dei mattoni molto grandi ora ne porterò di più piccoli, altri ne porteranno di più grandi.
Tutto è gratuito e tutto credo quindi sia meritevole di gratitudine.
Rilancio a tutti l’appello a partecipare. Se Padova 2020 è un progetto utile, questo può stare in piedi solo con il contributo di tanti, piccolo o grande che sia, e con impegni diversi nel tempo per persone diverse.
Rimangono le nostre ragioni di fondo, ancora più di 4 anni fa: nessuno ci porterà fuori da questa crisi e dobbiamo rimboccarci le maniche e risolverci da noi i nostri problemi, mettendoci assieme.
Se lo spirito di Padova 2020 rimane questo, e ieri sera abbiamo visto che è questo, il fatto che Francesco Fiore non sia più consigliere comunale diventa un dettaglio irrilevante.

Un abbraccio infine a Beatrice, che continuerò a supportare assieme a Roberto, per aver condiviso in maniera strettissima tante cose, e purtroppo quasi solo momenti difficili e gravosi in un consiglio comunale di grigi e anonimi “signorsì” ubbidienti al capo incontrastato di turno.