L’11 novembre l’oca di San Martino proposta dai ristoratori dell’Appe

 

I ristoratori aderenti all’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (APPE) desiderano proporre a tutti gli appassionati della buona cucina una cena a tema per conoscere e gustare le prelibatezze dell’Oca padovana, sapientemente preparata dai migliori chef. (nella foto la coscia croccante con crema di patate limone e polvere di anice stellato – Le Calandre)
L’iniziativa si inserisce all’interno del Progetto di promozione enogastronomica intrapreso dalla Camera di Commercio di Padova – “Saperi e Sapori” – che si prefigge la tutela e la promozione dei prodotti tipici padovani.
In un mercato che tende pericolosamente all’omologazione del gusto, il patrimonio di sapori che ogni singolo territorio può offrire rappresenta una ricchezza non solo economica, ma anche e soprattutto culturale. Ecco, quindi, la ricerca, nella tradizione, di prodotti e ricette da rielaborare, per adattarle ai nuovi palati e per dare alla ristorazione padovana riferimenti di tipicità e una solida identità. È il caso dell’oca, il pennuto dalle zampe corte e dalle dita dei piedi palmate, allevato fin dall’antichità per il piumino, la carne e l’”onto” (grasso per condimento), che trova sempre più estimatori tra i gourmet grazie alle nuove cotture, agli abbinamenti, ai sapori e agli accostamenti inventati dai cuochi padovani.
Gli intriganti menù in cui l’oca è l’ingrediente base delle pietanze preparate verranno proposti martedì 11 novembre (con qualche eccezione) a cena nei seguenti 33 ristoranti (elencati per ordine di Comune): Val Pomaro Arquà, Osteria Cà di Valle Baone, In Corte dal Capo (mercoledì 12)  Conselve, La Famiglia Correzzola, Al Palazzino e Al Palazzon Galliera Veneta, Baretta A.B. Legnaro, Locanda Aurilia (mercoledì 12) Loreggia, La Torresina Mestrino, Belvedere Montegrotto, Boccadoro (dal 6 al pranzo dell’11) Noventa Padovana, Antica Trattoria dei Paccagnella, Dotto di campagna, Il Grottino e Nerodiseppia Padova, Alle Logge Piazzola sul Brenta, Fardigo-Villa Lion Rovolon, La Bulesca Rubano, Da Giovanni San Giorgio in Bosco, Antica trattoria Al Bosco (mercoledì 12) e Di…vino Saonara, Casa-Nova, La Montecchia e Piroga (venerdì 7) Selvazzano Dentro, Al Pirio, Antica Trattoria Antenore, Antica Trattoria Ballotta dal 1605 (dall’1 al 13 con serata finale dedicata all’amore), Antica Trattoria Taparo, Enoteca San Daniele, La Tavolozza e Piccolo Marte (anche venerdì 14) Torreglia, Ai Prati (dal 7 al 16) e Tunnel Vigonza.
Sbirciando tra i menù si notano gli abbinamenti dell’oca più appetitosi: dai funghi alla zucca, dalle castagne al melograno, dalle mele al radicchio, tanto per citarne alcuni, naturalmente tutti tradizionali, stagionali e frutto della terra padovana. Come non farsi tentare, ad esempio, dall’antipasto della Montecchia che propone “polenta fritta con patè di fegatini d’oca, gelatina di vino passito e ginepro candito”? Oppure resistere allo “sformatino di cardo padovano con petto d’oca affumicato” del Nerodiseppia? O farsi venire l’acquolina in bocca con il “carpaccio di petto d’oca su crostini di pane alle pere con ricotta fresca e castagne” del Valpomaro? Curiose anche le “mezzelune alle castagne con radicchio di Maserà” dell’Antica trattoria Ballotta oppure “gli gnocchi di patate e cioccolato fondente criollo con sugo di brasato d’oca”. Ma le proposte non si fermano qui … per consultarle tutte, con tanto di descrizione di vini abbinati e prezzo tutto compreso, è sufficiente consultare il sito internet dell’APPE www.gustarepadova.it
“E’ una iniziativa che ha come obiettivo la promozione della tipicità  abbinata alla sapiente abilità dei cuochi della ristorazione padovana – afferma il Presidente Erminio Alajmo – e delle quali l’APPE si è fatta promotrice. L’augurio è che  questa iniziativa, come le prossime,  possa essere premiata dalla soddisfazione del palato dei tanti buongustai alla ricerca di sapori spesso perduti e che oggi trovano nuove interpretazioni”.
“Anche la genuinità vuole la sua parte – prosegue Alajmo – essa è garantita dalla filiera alimentare certa, padovana, diretta dall’allevatore al ristoratore, sotto meticolosi controlli veterinari, e dall’appropriata cottura secondo i saggi principi e la riconosciuta bravura dei cuochi”.