La cimice sta letteralmente uccidendo le aziende dell’agricoltura padovana

 

Non c’è più tempo: le aziende agricole di piccole e medie dimensioni stanno chiudendo, per colpa della cimice asiatica, l’insetto infestante divenuto una piaga e per il cui contrasto non è ancora stata trovata una soluzione. Le segnalazioni arrivano quotidiane agli uffici della CIA-Agricoltori italiani di Padova, e la situazione richiede interventi immediati e concreti.

A risentire pesantemente delle conseguenze della cimice asiatica sono, ormai, tutte le produzioni, dai seminativi, come mais e soia, alle orticole, fino alla frutta, ovvero mele, pere e pesche nettarine, per le quali si registra un danno che tocca il 90%. Sono letteralmente compromessi 370 ettari coltivati a melo, e 375 a pero, e il danno complessivo per le aziende agricole della provincia di Padova si aggira attorno ai 30 milioni di euro, con produzioni praticamente azzerate.

“E’ una situazione tragica – testimonia Mario Tabarelli, produttore di frutta e vivaista -. Abbiamo registrato un calo del 50% nella produzione di pere, e del 40% nelle mele. Ma non finisce qui: perché la cimice asiatica sta attaccando anche i germogli dei fiori, distruggendo le piante. Cala la produzione, e anche la qualità dei prodotti, con un taglio netto del reddito”. 

Il contributo della Regione Veneto per l’inserimento delle reti anti insetto è stato importante (300.000 euro), ma purtroppo non sufficiente a mettere un freno alla cimice asiatica, che continua ad imperversare sui campi del territorio. 

 “Chiediamo lo stato di crisi come avvenuto per la Xylella in Puglia, e un intervento diretto dello Stato  – dichiara il Direttore di CIA – Agricoltori italiani di Padova, Maurizio Antonini -. Appoggiamo la Regione Veneto nell’istituzione di un tavolo di coordinamento sul tema, insieme alle altre regioni colpite dall’insetto. E’ altrettanto positivo il sostegno che la Regione sta dando all’Università, per lo studio e la ricerca su insetti antagonisti, che possano fermare la cimice, ma contemporaneamente richiediamo alla Regione di stanziare un fondo di 4 milioni di euro per le aziende coinvolte, in modo da sostenerle in questo momento di estrema difficoltà, che vede molte piccole aziende costrette a chiudere. Proprio per andare incontro alle problematiche estreme che affrontano le aziende agricole, la CIA di Padova chiede alla Regione, inoltre, di provvedere con l’apertura di un canale di credito agevolato, in modo da dare la possibilità agli imprenditori agricoli di pagare i mutui e le materie prime, in questo momento così drammatico”.