La festa di Zuma, la mamma dell’enoteca San Daniele, una vita in un abbraccio

 

Zuma, avrebbe mai immaginato di essere protagonista di un libro? Zuma ride e mi abbraccia e dice, no con la testa, felice. Eppure è successo grazie alla intuizione di Gino Bortoletto ed alla penna più che ispirata di Lucio Carraro, autori del libro, raffinatissimo, “Cuoche”. 17 storie di altrettante protagoniste del gusto italiano a Nord Est. Per motivi alfabetici, Zuma è l’ultima. E con il carattere che ha certo le è piaciuto così. Perchè mamma Zuma non è una che si mette in mostra. E’ uno di quei giganti della storia alta quanto Napoleone, ma altrettanto capace di creare con la propria azione, con un carisma umile e potente, di cambiare la sorte propria e di due generazioni a lei successive. Portando del bene in ogni suo giorno e nei giorni di chi ha il piacere di farsi abbracciare dalla sua umanità smisurata.

Zuma è la mamma di Serafino Baù, oste come non ce ne sono quasi più dell’enoteca San Daniele. E ieri sera Serafino e la moglie Michela hanno organizzato per Zuma una festa, come si merita una donna che a suo modo ha creato un mondo, come solo le donne sanno fare.
Un microcosmo fatto di gusti semplici ma al contempo raffinatissimi, di lavoro duro, e di disciplinato amore familiare.

“Zuma è una donna che mi ha insegnato cosa vuol dire saper dare senza mai chiedere” ha spiegato Serafino prima di asciugarsi una lacrima di commozione.

E di Zuma e di altre donne straordinarie parla il libro che è anche una serie di eventi ed una sorta di musical a cui hanno lavorato a quattro mani Gino Bortoletto e Lucio Carraro, che con poche frasi è riuscito a tratteggiare la storia, il pensiero e forse anche l’anima di donna come Zuma, ritratta in una bellissima foto da Diego Orlando.

“Le donne che raccontiamo in questa pubblicazione hanno salvato le tradizioni e la cultura gastronomica in questa parte d’Italia – ha spiegato durante la serata Gino Bortoletto – sono donne che hanno inventato piatti, partendo dalla valorizzazione dei gusti del territorio. Unite tutte, queste donne, da una grande passione”.

La storia di Zuma è la storia di una giovane donna cresciuta durante la guerra, che ha saputo costruire con i marito Eugenio Baù da Ponso una unione felice, fatta del lavoro prima nell’alimentari di Battaglia Terme e poi nella panineria di San Daniele di Torreglia. Sì perchè prima di essere una raffinata enoteca con una cucina euganea che sa valorizzare gli autentici presidi slow food dei Colli euganei e della Bassa padovana, l’enoteca San Daniele è stata il luogo dei panini quando i panini erano ancora pan e sopressa. E poi sono diventati panini con pane speciale e ai salumi sono arrivate a fare compagnia anche le salsine, gli ortaggi sott’olio e sott’aceto e poi un po’ alla volta i piatti di mamma Zuma. L’oca arrosto, il baccalà alla barcarola, il musso e il cinghiale. “I me piatti non vien mai su” dice Zuma con orgoglio nel libro. E’ vero mamma Zuma, nel frattempo diventata nonna di tre nipoti che la adorano come solo si può adorare una nonna, i suoi piatti non vengono su; e soprattutto non se ne vanno via dalla memoria e dal cuore di chi ha la fortuna di farsi abbracciare dalla sua cucina, fatta con l’anima e per questo indimenticabile ed intramontabile.

Grazie Zuma, ogni volta che torno da San Daniele mi sento una persona davvero fortunata.

 

Alberto Gottardo