La Noce del Santo. Il nuovo “gioiello” gastronomico del Due Palazzi

 

Sant’Antonio e il carcere. Un binomio ben consolidato. Gli atti storici dell’epoca documentano che il primo gesto pubblico del Santo al suo arrivo a Padova nel 1231 fu chiedere e ottenere dal Comune di Padova di liberare le vittime dell’usura dalla pena del carcere. La preferenza del Santo per i detenuti ha colpito i pasticceri del laboratorio artigianale gestito dal consorzio Rebus nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova, al punto che assieme agli operatori del consorzio hanno voluto recuperare notizie storiche, contattare i frati del Santo, avviare lunghe sperimentazioni sui materiali e le ricette, per giungere a proporre, a livello mondiale così come è internazionale la fama di Antonio, un nuovo dolce a lui ispirato. Che sarà presentato Venerdì 5 giugno in anteprima mondiale (così come internazionale è la devozione per il Santo). Il carcere sta vivendo oggi un momento difficile e delicato, sta attraversando una situazione ben più grave di quella pre-indulto del luglio 2006. Tramite questa iniziativa si vuole lanciare un messaggio di speranza e un monito a una vera responsabilità da parte di tutti. Il gesto pubblico di Frate Antonio del 1231 è più che mai attuale, è un richiamo forte e chiaro da seguire, un gesto di vera umanità che esprimeva una concezione di persona oggi gravemente minacciata in tutte le sue condizioni.