“La nostra Chiesa è una Chiesa di martiri”: la Comunità di Sant’Egidio fa memoria dei cristiani perseguitati

 

Anche quest’anno, a pochi giorni dalla Pasqua, la Comunità di Sant’Egidio fa memoria dei tanti cristiani che in numerosi luoghi del mondo sono fatti oggetto di persecuzioni, discriminazioni, privazione della libertà religiosa e della vita.
Lo fa ricordando le vittime, e ripetendo le parole di papa Francesco: “Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa di martiri”.
L’assassinio delle quattro suore di Madre Teresa ad Aden nello Yemen, dove assistevano i poveri e gli anziani, è solo l’ultimo degli episodi di violenza di cui sono vittime i cristiani.
In Medioriente la presenza dei cristiani rischia di scomparire dopo duemila anni. In Africa, in Asia, in America Latina, la vita dei cristiani è a rischio in tanti luoghi: dove chiese e scuole cristiane vengono bruciate, dove si è minacciati, intimiditi o uccisi perché si va a Messa, perché si educano i giovani e li si strappano alle bande criminali.
La violenza nei confronti dei cristiani non è un fatto lontano dalla vita della nostra città: pensiamo ai missionari padovani, i preti e le religiose, che in anni recenti sono stati assassinati, dal Brasile al Burundi.
I testimoni della fede del XXI secolo sono donne e uomini che ci mostrano la forza di resistenza al male fino al dono della vita; cristiani che hanno ripetuto la testimonianza degli apostoli: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” .