La Polizia Provinciale sequestra armi e altri attrezzi ai bracconieri

 

Nelle prime ore di ieri mattina gli Agenti del Corpo di Polizia Provinciale di Padova hanno concluso un importante intervento di contrasto all’attività venatoria svolta in un periodo e su specie non consentite, come il prispolone. L’intervento degli agenti ha richiesto un’intensa attività di vigilanza e di studio dell’area, anche con l’ausilio dell’aereofotometria in quanto il territorio in cui veniva svolta l’attività si trova in Comune di Piazzola sul Brenta su estensione di circa 10 ettari coltivato a mais, al cui interno erano poste alcune alberature di appoggio per le specie oggetto di caccia. L’operazione si è conclusa con il sequestro di un fucile calibro 32 dotato di silenziatore realizzato in modo artigianale, di un contenitore opportunamente attrezzato di un MP3 con incisi ben 112 canti di vari uccelli, di un alimentatore e amplificatore del suono collegato all’esterno a due potenti casse che emettevano il canto del prispolone.   L’attività venatoria del signor D. B. D. si è così conclusa in anticipo con un’ammenda, una segnalazione all’Autorità Giudiziaria e ponendo a rischio la licenza di caccia per il futuro.
Il Comandante della Polizia Provinciale Adriano Scapolo, nel congratularsi con i propri collaboratori, evidenzia come sia importante la vigilanza del territorio finalizzata a prevenire e perseguire gli illeciti di chi non rispetta la Legge e come in alcuni casi siano fondamentali le segnalazioni giunte al Comando (al numero 800800820) da parte dei cacciatori che vivono la stagione venatoria più come un motivo per muoversi in campagna anziché per collezionare un ricco carniere. “Ho visto  il fucile con silenziatore usato – ha detto l’assessore alla Polizia Provinciale Domenico Riolfatto – e si tratta di un’arma modificata che conserva tutto il suo potenziale offensivo, mentre lo sparo esploso viene solo minimamente percepito dall’orecchio umano. Inoltre, l’uso del richiamo elettroacustico, con i vari canti degli uccelli memorizzati, è una pratica che nulla ha a che vedere con la sportività che deve contraddistinguere ogni serio cacciatore. Mi auguro che anche gli Ambiti Territoriali di Caccia provvedano ad isolare ed espellere gli iscritti che svolgono il bracconaggio in quanto danneggiano i “veri” cacciatori e spero anche che a questi soggetti sia inflitta una pena esemplare”. L’assessore Riolfatto ha voluto infine congratularsi con  il servizio di vigilanza per il lavoro svolto. “Sono molto soddisfatto – ha detto – dell’attività svolta con impegno dagli Agenti di Polizia Provinciale con i quali è in corso un progetto di potenziamento e di riorganizzazione del servizio che possa rendere la nostra azione ancora più incisiva e tempestiva sul territorio”.