Lanciato il satellite Gaia, pensato a Padova, mappera’ l’universo

 

Con un lungo applauso circa un centinaio di docenti e ricercatori del Dipartimento di fisica e astronomia e dell’Istituto nazionale di astrofisica hanno sottolineato nell’Aula magna dell’osservatorio astronomico di Padova hanno rotto la tensione con cui hanno seguito la diretta dalla Guyana francese del lancio del satellite Gaia. Un satellite ideato dai ricercatori di Padova, centro di ricerca capofila nel progetto internazionale di mappatura dell’universo.
Lanciato questa mattina con successo da un vettore Soyuz partito dalla base Esa in Guyana francese, Gaia realizzerà la prima mappa astrometrica della galassia, mappando in cinque anni oltre un miliardo di stelle .

“Padova si conferma città che attraverso la scienza sa stare da protagonista sullo scenario internazionale. Il lancio del satellite Gaia di questa mattina conferma quanta innovazione di qualità la nostra città sappia esprimere – ha commentato il sindaco reggente di Padova Ivo Rossi, presente alla diretta nell’aula magna dell’osservatorio – dobbiamo essere orgogliosi della capacità di competere con le migliori menti al mondo dei nostri ricercatori. Nonostante alcuni di essi abbiano lavorato in questi anni in un regime di precariato dei propri contratti, stanno continuando a mantenere alta la tradizione dello studio padovano, che vede nell’astronomia una delle sue punte di diamante”.

A dirlo il sindaco di Padova Ivo Rossi che oggi ha partecipato all’evento organizzato da Inaf – Istituto nazionale di astrofisica nell’aula magna del dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’università di Padova.
Gaia è una missione spaziale del programma scientifico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA – European Space Agency), ed è attualmente uno dei progetti più importanti per l’Astronomia. Con una strumentazione scientifica che consiste in due telescopi con campi di vista diversi e piano focale in comune, una serie di specchi e più di cento CCD che corrispondono a quasi un miliardo di pixel, Gaia scansionerà continuamente tutto il cielo sfruttando i moti di rotazione e di precessione del satellite: ogni zona del cielo viene osservata circa settanta volte durante la vita operativa del satellite.

“Siamo estremamente lieti e compiaciuti di questa ennesima testimonianza della eccellente tradizione degli studi aerospaziali padovani – commenta Giuseppe Zaccaria, rettore dell’università di Padova – il nostro Ateneo ha avuto su questa frontiera in Bepi Colombo una delle più prestigiose ed autorevoli rappresentanze nello scenario del pionierismo astronautico, ma il risultato odierno spiega nei fatti come ancora oggi gli scienziati padovani di queste materie godano di meritata reputazione internazionale”.