Le bugie hanno le gambe corte: il Corecom scagiona all’unanimità il presidente della Camera di commercio Fernando Zilio

 

Il pulpito non era il più indicato visto che il predicatore non era assolutamente imparziale ma di stretta osservanza, ma Massimiliano Pellizzari aveva lo stesso provato a fare il suo sermone nei confronti di Fernando Zilio, presidente della Camera di Commercio lanciando, novello inquisitore, l’anatema, investendo della questione Ministero dello Sviluppo Economico, Regione del Veneto e Corecon.
“Zilio – aveva scritto in buona sostanza in un esposto l’ex presidente di Fiera Immobiliare nella sua veste di presidente dell’Acc – non è imparziale perchè ha ricevuto ufficialmente solo un candidato sindaco”, nella fattispecie Sergio Giordani.
Il Corecon, nella seduta del 7 giugno scorso, dopo aver preso visione dell’esposto e delle controdeduzioni del presidente Zilio (che ha ampiamente documentato come l’invito fosse rivolto a tutti, che la comunicazione generale era stata diffusa “urbi et orbi” e che non provenivano dalla Camera di Commercio i resoconti degli incontri poi avvenuti anche con altri candidati) ha disposto all’unanimità l’archiviazione in via amministrativa del provvedimento.
“Ancora una volta – commenta Zilio – pur di sparare addosso al presidente della Camera di Commercio, al quale evidentemente ha dichiarato una sua personale guerra che lui auspica essere di logoramento ma che, per quanto mi riguarda, affronto con la serenità che deriva da chi sa di svolgere il proprio ruolo con serietà e correttezza, impegna senza costrutto alcuno (ma con costi che gravano sui cittadini contribuenti) la pubblica amministrazione che non solo rigetta i suoi esposti ma lo fa all’unanimità a dimostrazione del fatto che la temerarietà del soggetto è seconda solo alla sua certezza di andare contro i mulini a vento”.
“Al netto dell’ironia che spero mi sia consentita – conclude Zilio – mi sembra di poter dire che Pellizzari, ancora una volta, ha trovato il modo per rendere pubblica, lui sì come il lupo che perde il pelo ma non il vizio, la sua personalissima predisposizione all’errore di valutazione oltre che di merito. Non capisco questa sua avversione compulsiva nei confronti miei e della Camera di Commercio, ma talvolta non sarebbe male se potesse attorniarsi di persone competenti, cosa che io faccio sempre e comunque. A Pellizzari, che penso non disdegni la comune discendenza dalla Serenissima Repubblica, ricordo cosa raccomandava il doge a quelli che oggi si definirebbero i suoi più stretti collaboratori: “Prima de parlar, tasi!”.