Legge di stabilita’ il senatore Santini e’ relatore

 

Il presidente della Commissione Bilancio Antonio Azzolini (PDL) ha deciso che i relatori della legge di stabilita’ 2014 a Palazzo Madama saranno i senatori Giorgio Santini, padovano, iscritto al gruppo del Partito Democratico ed il siciliano Antonio D’Ali’, iscritto al gruppo del Popolo delle Liberta’. La modalita’ del doppio relatore e’ stata per la prima volta introdotta durante il Governo Monti a causa dell’elevato carico di lavoro dovuto alla presenza di larghe coalizioni. A Santini dunque il ruolo di regista e collettore delle proposte di emendamento che saranno depositate nei prossimi giorni dai senatori e dai gruppi parlamentari. A lui spettera’ anche l’incarico di tenere i contatti con i tecnici del Ministero dell’Economia e con i due sottosegretari veneti, Giorgetti e Baretta. Giorgio Santini, prende dunque il posto di un altro padovano, Paolo Giaretta, che per molti anni e’ stato relatore di maggioranza e minoranza delle leggi finanziarie.

La Commissione Bilancio e’ una commissione strategica: il luogo dove la legge di stabilita’ viene emendata e corretta. Tecnicamente si riunisce in sede referente: la commissione, cioe’, discutera’ il disegno di legge nel suo complesso e articolo per articolo. L’esame si concludera’ con la votazione di un testo che andrà poi discusso e votato in Assemblea. La commissione in sede referente ha quindi il compito di preparare i documenti sui quali poi tornerà l’Assemblea. “A partire da questa settimana ascolteremo le parti sociali e le categorie economiche in audizione, – spiega Santini – e contemporaneamente potranno essere depositate le proposte di emendamento da parte dei colleghi. I lavori della Commissione sono particolarmente delicati perche’ ogni eventuale spesa aggiuntiva deve essere coperta da una fonte di finanziamento”.

Dal punto di vista dei contenuti della legge, Santini afferma che il testo depositato dal Governo puo’ e deve essere migliorato in sede parlamentare. “Concentrare le risorse gia’ individuate sul sostegno ai redditi piu’ bassi e sui settori che possono fare da volano alla crescita e potenziare l’impatto delle misure con l’individuazione di nuove coperture. Sono queste le direttrici che il Partito democratico intende perseguire nel confronto sulla legge di stabilita’. – afferma Santini e aggiunge – Il testo proposto dal Governo non va demolito ma qualificato grazie ad una maggiore attenzione al disagio sociale e ad investimenti piu’ decisi verso lo sviluppo”.

“Perseguire l’obiettivo di una crescita tra lo 0,7 e l’1% come indicato nel Documento di Economia e Finanza e’ decisivo – spiega Santini – perche’ tutti i conti si basano su quel valore, ma per questo dobbiamo puntare alle misure che costituiscono un effetto leva, come rafforzare il fondo per il credito, accelerare i pagamenti della Pa, investire in infrastrutture, il superamento del patto di stabilita’ interno per i comuni che investono”. Nel caso di invarianza delle disponibilita’finanziarie Santini suggerisce di “enfatizzare i profili di equita’ perche’ questo ha anche un valore maggiore per le ricadute economiche che comporta, concentrando le risorse sulle fasce piu’ esposte” e “uno dei criteri per rideterminare il cuneo fiscale potrebbero essere i carichi famigliari”. Nuove risorse potrebbero essere reperite per il senatore del Pd “abbassando il limite oltre il quale scatta il contributo di solidarieta’ delle pensioni piu’ alte, tassando le rendite finanziarie, tagliando gli sprechi nella spesa pubblica, rivedendo le agevolazioni fiscali meno efficienti, aggredendo la giungla delle societa’ partecipate”.