L’UGL si interroga sulla qualità del servizio infermieristico e socio-assistenziale

 

Riceviamo e pubblichiamo:
“Se il fiore all’occhiello della sanità italiana è la Regione Veneto, non vedo come il bando di gara voluto dall’Azienda Ospedaliera di Padova – che prevede l’assunzione di infermieri professionali e operatori socio sanitari attraverso l’appalto a ditte private e non attraverso un concorso ad personam – possa mantenere il servizio offerto allo stesso standard qualitativo.” Esordisce così Fabio Beltempo, il Segretario Provinciale dell’Unione Territoriale dell’Ugl di Padova, in una conferenza stampa che si è tenuta stamani presso il Comune di Padova avente in oggetto le problematiche dei lavoratori del settore sanità in Veneto e le esternalizzazioni dei servizi ospedalieri. “Come tutti sappiamo” riprende a spiegare Beltempo “nella maggior parte dei casi, le ditte private che espletano servizi infermieristici o di assistenza socio sanitaria sono prevalentemente cooperative sociali e queste assumono per lo più personale straniero o in pensione le cui reali qualifiche e capacità professionali sono incerte o non aggiornate. Nell’interrogazione che abbiamo chiesto al Gruppo Consiliare di Alleanza Nazione, vorremmo proprio ricevere  chiarimenti dall’ Azienda Ospedaliera di Padova circa la differenza di spesa constatata tra l’assunzione di personale qualificato a mezzo concorso e questo bando di gara e di motivare se l’eventuale “risparmio” valga il rischio di incorrere in personale meno qualificato. Ci si auspica che attraverso questa azione sia possibile conoscere con esattezza e nel dettaglio quali verifiche intenda fare la Regione sulla conoscenza delle pratiche di BLS e defribillazione precoce da parte del personale utilizzato delle ditte private vincitrici, nonché delle altre attività che richiedono una competenza e un’esperienza molto determinata, poiché in fin dei conti è la reale professionalità che fa sì che la Regione Veneto sia all’avanguardia nell’ambito della sanità.” Alla conferenza stampa di stamani erano presenti inoltre il Coordinatore Regionale di Ugl Sanità Stefano Tabarelli e il Consigliere Regionale di Alleanza Nazionale Raffaele Zanon, autore dell’iniziativa di Regione. Stefano Tabarelli ha inoltre aggiunto “Considerata l’esistenza del dgr del 30.12.2002, decreto attuativo per la formazione di operatori socio sanitari con formazione complementare in assistenza sanitaria, chiediamo perché a questa figura non è stato ancora riconosciuto uno status giuridico ed economico visto che nel Veneto circa 3000 unità sono state già formate.” “Come sindacato, ci chiediamo” continua Fabio Beltempo “oltre a quali strumenti si intendano utilizzare per verificare e controllare che il servizio appaltato alle ditte private sia svolto regolarmente, che ci sia giustizia salariale e che i lavoratori di queste cooperative non siano popi pagati – come spesso accade – quasi la metà dei lavoratori assunti direttamente dall’Azienda Ospedaliera.” “Attraverso il sostegno del Consigliere Zanon, che si è fatto carico di portare in Regione le nostre richieste” concludono Beltempo e Tabarelli “abbiamo predisposto e stiamo studiando una serie di atti ispettivi per verificare le esternalizzazioni messe in pratica nelle varie Asl e Aziende Ospedaliere di tutta la Regione, in modo tale da chiarire quali provvedimenti organici si intendono attuare al fine di far fronte a quelle che è una vera e propria necessità cronica, che non può essere risolta esclusivamente attraverso l’assunzione di personale esterno.”