Massimo Giorgetti: “Faccine per i politici? Sono tranquillo”

 

L’assessore della provincia di Padova Massimo Giorgetti interviene sulla questione delle “faccine” proposte da Brunetta per valutare i dipendenti pubblici. C’è chi propone di dare anche la possibilità ai dipendenti pubblici di valutare con lo stesso sistema i politici a capo dei settori delle amministrazioni. Ipotesi chde sembra piacere a Giorgetti, che ci invia questo comunicato:
“Faccine verdi e rosse ai dipendenti pubblici: sì. La mia posizione è assolutamente tranquilla in materia. Non vedo niente di male nella proposta del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta di far esprimere ai cittadini il proprio gradimento o il dissenso nei confronti degli impiegati pubblici con cui entrano in contatto. Anche perché, fino a prova contraria, i cittadini assieme allo Stato o agli Enti locali, sono i datori di lavoro dei dipendenti pubblici in quanto, con le loro tasse, ne pagano lo stipendio. E da che mondo e mondo è il datore di lavoro a giudicare l’operato dei propri dipendenti. Perché scandalizzarsi quindi? Chi lavora bene, con professionalità e gentilezza (se si trova a contatto con l’utenza finale) non ha nulla da temere. E se qualcuno si straccia le vesti ritenendola una profanazione di territori intoccabili, beh allora direi che si è colto nel segno. Nell’apparato pubblico non devono esistere aree inviolabili; questi non sono più tempi di lassismo, ma di responsabilità. Sono convinto che la stragrande maggioranza degli impiegati nelle strutture locali si impegna seriamente nel proprio lavoro e lo si vede quotidianamente, quindi non dovrà aspettarsi lamentele. D’altra parte le critiche esistevano anche prima: il cittadino scontento di un servizio è sempre potuto ricorrere al direttore, al capo ufficio. Questa volta si è solo scelto di codificare i pareri, che ovviamente possono anche essere positivi.
Il cittadino giustamente chiama al senso di responsabilità i politici e i politici chiedono al cittadino di aiutarli a far rispettare le regole perché essi vengano tutelati e seguiti nel migliore dei modi. La sperimentazione delle faccine di gradimento partirà dalla Provincia di Vicenza, ma vorrei ricordare che il mio assessorato alla Cultura ha da tempo instaurato una verifica del gradimento da parte dei cittadini. Nelle comunicazioni che raggiungono le case dei padovani in tutto il territorio c’è sempre la richiesta di segnalare se le iniziative programmate sono piaciute, se l’attenzione alle aspettative del pubblico è stata rispettata, se si è stati accolti con gentilezza e così via. Un modo trasparente per capire cosa funziona e cosa no: fortunatamente nel 2008 abbiamo raccolto l’85% dei consensi; e questo, assieme a lamentele e consigli, aiuta a comprendere quale direzione prendere. Senza farsi tanti problemi.
Tornando all’iniziativa di Vicenza, con il voto che potrà essere espresso anche in tempo reale attraverso dei dispositivi elettronici installati in alcuni uffici pubblici, vedremo dai risultati che succederà e cosa andrà tarato meglio. Il voto in fondo è uno stimolo e aiuta a scoprire che cosa non funziona. Certo bisognerà trovare il modo che non vengano giudicati solo gli impiegati del front-office, quelli a contatto col pubblico, ma anche i colleghi da cui dipendono altri compiti ugualmente rilevanti per il cittadino. Non sarà questa la soluzione di tutti i mali della pubblica amministrazione, ma certo aiuterà a migliorare”.
 
Massimo Giorgetti
assessore alla Cultura e ai Servizi sociali
Provincia di Padova