Mercato del lavoro in Italia: tra smart working e desiderio di flessibilità secondo l’indagine commissionata da Randstad

 

Cambia il modo di cercare e “produrre” lavoro, con risultati sorprendenti sui fattori che rendono più o meno appetibile un posto di lavoro rispetto ad un altro. La retribuzione infatti non è tutto secondo lo studio commissionato da Randstad, leader nella ricerca, selezione e formazione di risorse umane e somministrazione di lavoro. La mulotinazionale, che seleziona e colloca lavoratori in 39 paesi, ha deciso di commissionare uno studio approfondito sulle dinamiche dello smart working. Ne è nato uno studio condotto su oltre 200mila persone allo scopo di quali siano i fattori chiave che rendono appetibile una occupazione. Lo studio, presentato nel corso del Randtad Award 2016 è disponibile a questo link La ricerca ha indagato anche la disponibilità alla flessibilità del posto di lavoro, riscontrando il grande interesse degli italiani verso lo Smart Working: se i dipendenti dichiarano di lavorare in media 42 ore a settimana per il tempo pieno e 31 ore per il part time, il 45% sarebbe disposto ad aumentare l’orario per uno stipendio più alto. Il 67% dei lavoratori però preferirebbe un orario di lavoro più flessibile e il 68%, se potesse, sceglierebbe di lavorare da casa almeno occasionalmente. “Il successo di un’azienda dipende ormai in gran parte dalle persone, dai talenti che riesce ad attirare e a trattenere – commenta Marco Ceresa, CEO di Randstad Italia -. Dall’indagine emerge che l’84% degli intervistati lascerebbe l’impiego attuale per lavorare in un’azienda con una reputazione migliore, per questo motivo è di fondamentale importanza per le aziende sviluppare una strategia di Employer Branding che differenzi e renda unica l’immagine trasmessa all’esterno e che mantenga coerenza e credibilità con i valori promossi all’interno. Si richiede, quindi, ai datori di lavoro una maggiore flessibilità e la capacità di plasmare le politiche interne di Employer Branding sui dipendenti e sui candidati. E il Randstad Award, giunto alla sesta edizione in Italia, indaga proprio questo aspetto: la flessibilità del posto di lavoro, un messaggio importante per le imprese e per i lavoratori di come la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro possano sostenere ulteriormente la cultura della performance”.