Nel 2009 evasione fiscale raddoppiata a Padova

 

Fallimenti falsi ed evasione fiscale in aumento sono i ue aspetti più eclatanti del bilancio per l’anno 2009 che viene presentato oggi alla guiardia i finanza di Padova.  Complessivamente nell’anno appena concluso gli uomini al comando del colonnello Ivano Maccani hanno compiuto 1.445 verifiche fiscali individuando imponibili non dichiarati e costi non deducibili per 551 milioni di euro con un incremento del 95% rispetto all’anno 2008. Quasi radoppiata (+93%) la somma delle violazioni all’I.V.A. per oltre 202 milioni di euro nel 2009.
“Si tratta per lo più di operatori nel settore dell’edilizia e del suo indotto – spiega il comandante Ivano Maccani –  agenti di commercio, commercianti di bestiame e circoli privati, che hanno evitato scrupolosamente di pagare le imposte.
Il “bottino” dell’azione di contrasto per stanare gli evasori oltre confine ammonta a oltre 33 milioni di euro (+ 100% rispetto al 2008). I redditi vengono sottratti a tassazione con esterovestizioni della residenza di persone fisiche e società, triangolazioni con paesi off-shore, cessioni di crediti di società controllate estere ad altre allocate in Stati a più bassa fiscalità e casi di omesse dichiarazioni di capitali detenuti in altri Stati”.
Molto più bassa invece, inferiore al 10% dei controlli, l’irregolarità degli scontrini fiscali per quanto riguara i negozianti: 572 casi di violazioni su 6.662 controlli strumentali effettuati. In aumento per quantità e qualità anche i casi di bancarotta fraudolenta.
Complice la crisi, questo reato sanzionato dal coice penale fino a dieci anni i reclusione, è stato contestato dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria a 16 soggetti riconducibili a 15 imprese patavine. L’insolvenza accertata nei confronti dei creditori, supera gli  11 milioni di euro: a farne le spese, oltre alle casse dello Stato e degli altri creditori, sono ben 225 lavoratori che si sono trovati di punto in bianco disoccupati.