Nicola Carrino e Nelio Sonego in mostra ad Ars now Seragiotto

 

Inaugurata la mostra “Nicola Carrino – Nelio Sonego”.
I due Maestri hanno reinterpretato lo spazio espositivo della galleria perseguendo un progetto unitario e lavorando a stretto contatto.

Due artisti molto diversi, Carrino e Sonego – uno scultore e l’altro pittore –, ma anche molto vicini, se non altro per una comune e sempre “critica” attenzione (in entrambi condotta ai massimi livelli di intensità) a ciò che, nell’esperienza dell’essere umano, non è mai riducibile a semplici e rigidi ‘significati’; come quelli cui troppo frequentemente guardiamo, quasi si trattasse dell’unico possibile movente del nostro agire.
Entrambi, infatti, mostrano di essere particolarmente sensibili alle dinamiche, ai ritmi, alle simmetrie, alle ricorrenze, agli accenti… insomma, a tutto ciò che spesso finisce per trasfigurare i significati, facendoli vibrare sino alla totale consumazione, se non ‘sparizione’, del loro peso semantico.
Carrino si sforza di ri-costruire; di dare nuova voce al silenzio dell’esistere. Di farci tornare capaci di interrogazione; di farci tornare a vivere da viandanti inscritti in un percorso sempre aperto e mai univocamente definito. E il tutto in virtù di una sapienza ritmica che riesce in lui a farsi inequivocabile sfondo di un fare che vorrebbe farsi innanzitutto “musica”: volgendosi in primis proprio a ciò che, solamente, può consentirci di flettere la dura scorza del significato e prospettare nuove sintonie, ossia accordi inediti ma per ciò stesso sempre anche esaltanti, nonché autenticamente vivificanti.
E poi Sonego; che, agile come un cacciatore di fantasmi, insegue le proprie ombre, consapevole del fatto che, una volta afferrate, esse rinasceranno dalla propria immagine cristallizzata, e riprenderanno a volare, agili, nello spazio infinito della fantasia. Ed insiste a tracciare le proprie partiture; cercando nuovi equilibri e nuove risonanze. Muovendosi intorno ad un invisibile centro di gravità che talvolta finisce per spingerlo anche ai margini dello spazio compositivo.
I suoi tracciati, comunque, sono sempre inquieti; costitutivamente instabili. Volti a quel che essi ancora non sono, perché sembrano non essere riusciti ad esserlo. Volti al futuro, cioè; di quello, solo, infatti, essi parlano… anche se ben oltre qualsivoglia possibile intenzione significativa.

Associazione Culturale
ARS NOW SERAGIOTTO
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da martedì a sabato 15.30-19.30