Officina Giotto presenta all’Expo panettone e nuovo gelato (buonissimo), ma a stupire sono gli uomini che rifioriscono nel carcere di Padova

 

Seguo per cronaca e per amicizia le vicende di Officina Giotto da oltre una quindicina d’anni. Eppure un po’ mi emoziono e molto mi stupisco ancora oggi. Perchè l’avventura immaginata da Nicola Boscoletto tanti anni fa continua ad essere una lentissima esplosione di umanità. Lunedì all’Expo tre detenuti accompagnati dal direttore del carcere padovano Salvatore Pirruccio hanno raccontato con la normalità di gesti e sorrisi che dalla struttura di Padova, grazie al lavoro, escono uomini nuovi. E’ questo che mi emoziona ogni volta: persone che sono scivolate nel tunnel dell’illegalità violenta, a volte assassina, trovano la strada nuova e dritta dentro alle strutture in cui il gentismo “la gente dovrebbe marcire”. Ed invece grazie al lavoro le persone rifioriscono. Non mi sembra poco.

Qui di seguito il comunicato stampa diffuso da Officina Giotto, nella foto Nicola Boscoletto. 

 

Officina Giotto, il consorzio che promuove le lavorazioni nel carcere di Padova sbarca all’Expo, ed è subito un grande successo. Fin dall’apertura della manifestazione nel padiglione Coldiretti i prodotti di punta della casa di reclusione – panettone e gelato – sono stati richiestissimi da un pubblico mai così internazionale. E d’altra parte c’erano ottimi motivi per aspettarselo, visto che si tratta di un panettone artigianale al Fior d’Arancio passito docg dei Colli Euganei e di un gelato con le materie prime buone e fresche delle fattorie padovane di Coldiretti (in questa occasione, oltre al latte fresco, mele, pere e meloni della cooperativa Co.Fru.Ca. di Castelbaldo).

Un prodotto veneto che più non si può, quindi, ma immediatamente apprezzato da tutti, tanto è vero che Alessandra ed Elisa, che lavorano entrambe nella nuova gelateria di via Eremitani, 1 a Padova, hanno dovuto fare gli straordinari, mentre Elio, Gianni e Valentine, i tre detenuti pasticceri di via Due Palazzi, sporzionavano il panettone. Ottomila assaggi di panettone e di gelato non sono stati sufficienti per il pubblico di Expo, tanto è vero che al termine del pomeriggio le scorte sono esaurite. Una partenza con i fiocchi per il nuovo laboratorio di gelateria, cofinanziato dal Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende e della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo.

La giornata milanese non è stata solo occasione per gustare i dolci della Pasticceria Giotto, senza peraltro dimenticare tutti gli ottimi prodotti di Campagna Amica, dall’olio extravergine Veneto Euganei Berici DOP “Evo del Borgo”, dal prosciutto di Montagnana Euganeo Berico Dop, fino ai formaggi prodotti con il latte dell’Alta Padovana. È stata anche l’occasione di presentare Officina Giotto ad ospiti importanti, tra i quali il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca con la signora Cristina. «Ho seguito sempre con estremo interesse il mondo sociale e in particolare le iniziative della società civile in ambito carcerario», ha dichiarato il prefetto. «Sarebbe opportuno in questo senso pensare a un’authority per questo mondo estremamente ricco e composito», ha auspicato il prefetto, «che sappia distinguere associazionismo, volontariato ed impresa sociale, realtà profondamente diverse tra loro, per valorizzare al massimo le espressioni positive di ciascuna. Il terzo settore è una grande risorsa per il nostro paese. Esperienze come quella di Padova, ma anche le nostre lombarde come Bollate, andrebbero estese a tutto il territorio nazionale. E l’enogastronomia potrebbe essere un campo molto adeguato a questo scopo».

Le attività del consorzio padovano sono state presentate alle 12.30 durante il pranzo sulla terrazza del padiglione Coldiretti. «Essere protagonisti come sistema-carcere per una giornata ad Expo» ha detto nell’occasione il presidente di Officina Giotto Nicola Boscoletto, «è il coronamento di tanti riconoscimenti, visite, contatti soprattutto internazionali di questi anni. Oggi si può dire a tutto il mondo che esiste un modello italiano di recupero delle persone detenute attraverso il lavoro di cui il nostro paese può andare fiero. Padova è solo l’esempio più conosciuto, ma ce ne sono anche tante altri, come qui in Lombardia Bollate».

Sono poi intervenuti il presidente provinciale Coldiretti Federico Miotto, il direttore Giovanni Pasquali e il presidente di Agrinordest, uno dei più importanti consorzi agrari in Italia, Federico Dianin. Molto apprezzato e applaudito l’intervento del direttore della casa di reclusione padovana Salvatore Pirruccio. Due le presentazioni alla stampa e agli appassionati dei prodotti di Officina Giotto, alle 14.30 e alle 17.30, con il tutto esaurito in entrambe le occasioni. La giornata padovana all’Esposizione internazionale è stata seguita con grande attenzione anche da stampa e tv. Molte le testate nazionali presenti, il sito internet ufficiale di Expo ha dedicato una pagina all’evento con vari servizi e un video.