Officine Zip: il Fab Lab di Padova che porta gli artigiani nel mondo del 4.0 con stampanti 3d, laser e internet delle cose applicato al saper fare

 

“Noi a Padova venerdì non portiamo il futuro, il 4.0 applicato alla manifattura è già il presente”. A dirlo Paolo Moro, fondatore di Officine Zip FabLab Padova, il luogo dove le imprese da idea innovativa accelerano verso la dimensione di realtà che crea lavoro e nuovi prodotti attraverso l’innovazione. “Fabber” e “maker” sono due nuove figure professionali che si stanno affermando nella nuova maniera di produrre 4.0. Ovvero integrando le possibilità delle nuove tecnologie, dal web alla prototipazione 3d alla stampa laser su pelle con la produzione artigianale di interi distretti, dall’orafo e la pelletteria del vicentino e del padovano alla meccanica automobilistica, in mostra in occasione di Auto e Moto d’epoca a Padova. “Siamo in grado e lo stiamo già facendo – spiega Moro – direplicare pezzi unici al mondo applicati al restauro: con un’azienda padovana rendiamo unico, firmandolo a laser in tempo reale, un sedile in pelle. Per un’azienda di serramenti realizziamo serrature connesse al cloud per controllare gli accessi”. Sono alcune delle applicazioni che verranno esposte dal team di Officine ZIP un FabLab orientato al mondo della Manifattura 4.0 per le aziende e artigiani che percepiscono il valore dell’innovazione.

 

E’ quanto verrà presentato venerdì 21 ottobre all’hotel Galileo alle ore 16.00 (circuito digital meet) dedicato al futuro dell’auto, alle tecnologie di ultima generazione e alle relazioni tra PMI. Tra le importanti aziende che parteciperanno sarà presente anche il Designer Roberto Giolito disegnatore dello stile Abart e della FIAT 500 (anno 2007), ora responsabile del comparto FIAT World Heritage (FCA).

Tutti i dettagli suwww.officinedigitalizip.it

“I nostri ospiti non parleranno al futuro, coniugano i verbi al presente perchè il 4.0 non è un modello astratto che verrà, ma è già un metodo di produzione”.

Officine Zip FabLab Padova è stata ospite dello stand di Intel alla fiera dei makers di Roma, che per tre giorni su sei padiglioni ha richiamato nella capitale 100mila visitatori. “Dalla rivoluzione industriale stiamo passando alla rivoluzione digitale, il fatto è che come spesso avviene nelle fasi di evoluzione, o si cambia o ci si estingue – spiega Moro – il tessuto produttivo veneto si sta rivelando molto curioso e ricettivo: una buona parte degli imprenditori sta capendo che questo tipo di cambiamento può essere un meteorite, o una opportunità”.

A presentarsi nel villaggio del restauro dove Officine Zip FabLab presenta le sue produzioni,  saranno i Makers e il Fabber del laboratorio insieme a referenti di alcune aziende e associazioni accomunati dalla passione per l’ibridazione delle nuove tecnologie con il saper fare tipico dell’artigianato veneto, spina dorsale del made in Italy.

 

Adel Matar, business manager di SolidThinking, azienda leader nel software 3D.

“Ormai la prototipazione 3d permette di dare forma alle idee azzerando il passaggio al progetto – spiega Adel Matar, manager che proviene dal mondo dell’architettura e dell’arte – Michelangelo sarebbe impazzito con la nostra teconologia: lui toglieva materia dalla materia per dare forma alle sue idee, qui facciamo il processo inverso: le idee prendono forma attraverso la prototipazione. Ma ormai anche il prototipo sta diventando un concetto superato: arriveremo alla produzione di modelli unici, replicabili al bisogno”.

 

Anima dell’iniziativa del villaggio del restauro che ospita Officine Zip FabLab è Cna che sta sviluppando una partnership tra il saper fare manuale e il saper innovare calando le tecnologie 4.0 sul campo degli operatori artigiani.

Nicola Verdicchio, CNA Padova spiega l’idea del villaggio del restauro:

”Il villaggio del restauro è un’area esterna ai padiglioni di Auto e Moto d’Epoca. E’ un concetto, uno spazio all’interno del quale i nostri artigiani illustrano il saper restaurare. Attraverso le nuove tecnologie permettono, a fianco dell’artigianalità classica, la possibilità di fare un salto produttivo in più. Permette di “resuscitare” componenti che magari non si trovano neanche più e di personalizzare i propri prodotti. Il villaggio del restauro ambisce a diventare una rete di restauratori evoluti, cioè aperti alle possibilità delle nuove tecnologie. Solo per rimanere nel campo delle Auto e moto d’Epoca: in europa i nostri restauratori sono considerati eccellenti a livello mondiale. Abbiamo una filiera d’eccellenza che è molto anziana: occorre avvicinare le nuove generazioni a questo mondo, avviando una scuola, un centro formativo che funga da ponte tra le generazioni e che ampli la platea degli imprenditori in questo settore in crescita”.