Omicidio alle cucine popolari: l’analisi politica di Gianni Berno

 

Un fatto molto grave quello accaduto ieri presso le Cucine Popolari. Non sono d’accordo dopo questo fatto di trarre conseguenze come lo spostamento delle Cucine Popolari proposto da Lega e PDL; questo è sciacallaggio politico!
Da notare che fu proprio il PDL a chiedere mediante una interrogazione all’assessore Verlato se il Comune aveva elargito l’annuale contributo alla struttura gestita con generosità da Suor Lia; ed in effetti il Comune appena ha avuto la disponibilità ha onorato con un proprio contributo una struttura che non è il covo dei delinquenti ma è la mensa dei poveri. Ed i poveri in città sono aumentati non solo per la notevole presenza di cittadini stranieri ma anche per il disagio di tanti nostri connazionali che non riescono più a permettersi un pasto regolare, specie in questi anni di crisi economica negata dal nostro premier sino a pochi giorni fa.Colpiamo dunque chi delinque ma non penalizziamo i poveri!

Ed è noto come tutti coloro che fruiscono delle cucine popolari siano rispettosi della struttura ed un fatto grave come quello accaduto non può mettere in discussione un servizio di frontiera di cui siamo orgogliosi come padovani.
Detto ciò rimangono le accuse delle forze politiche (PDL e Lega) che siedono nelle stanze dei bottoni e che quei problemi dovrebbero risolvere: sicurezza, immigrazione, integrazione – lo diciamo senza mai stancarci – sono materie su cui il governo deve trovare soluzioni serie.
E’ troppo comodo continuare a svolgere il ruolo di partiti di lotta (che rintraccia il malcontento popolare) e contestualmente di governo.
Facciamo proposte e confrontiamoci su quelle. La denuncia non serve a nulla e dire che è colpa del sindaco fa ormai sorridere.

Quanti fondi e risorse vogliamo destinare in più a Padova essendo una città di “frontiera”?
Quali normative emanare a livello nazionale per colpire chi delinque e nel caso di cittadini stranieri per attivare meccanismi di vera espulsione (oggi lo si dice ma non lo si fa)? Quali percorsi di integrazione attivare per i tanti cittadini stranieri che sono qui nel nostro Paese e molto presenti nelle città del Veneto per lavorare e che devono comprendere bene quali sono diritti e doveri, norme da rispettare? Vogliamo stabilire percorsi di integrazione da un lato e una netta repressione del crimine dall’altro dividendo gente per bene dai delinquenti? Schierarsi per i soli diritti o per i soli doveri sono atteggiamenti antitetici che portano alla non soluzione e al non governo dei fenomeni che impattano in modo così importante nel nostro Paese,. Il nostro atteggiamento è sempre stato quello del massimo dialogo a livello istituzionale, purché da altre istituzioni non si voglia fare demagogia e denuncia sterile.

Vogliamo prendere provvedimenti di spessore come quelli di Bitonci di eliminare tutti i kebab? Vogliamo spostare tutti i ministeri al nord? Vogliamo lanciare i referendum contro le moschee? Sono queste le soluzioni della Lega?
Se la strada è quella di negare i nuovi fenomeni da parte di chi siede in parlamento e al governo non andremo lontano.
Anche sul fronte economico-finanziario non si è voluto prendere atto dell’emergenza ed oggi ci lecchiamo le ferite con perdite per tutti. Idem per sicurezza, immigrazione, integrazione, temi che se non governati con determinazione ed equilibrio sono destinati a far scoppiare conflitti sociali gravissimi. E’ ciò che vogliono PDL e Lega?
Il Comune attraverso il suo Sindaco e la maggioranza che lo sostiene ha sempre cercato di fare la sua parte nel richiedere maggiore supporto dal governo per la sicurezza ed un piano nazionale che governi l’emergenza profughi e che non scarichi il problema solo ai Comuni. Oltre l’emergenza rimane l’urgenza di un piano organico sull’integrazione, sfruttando anche l’esperienza di Paesi UE e USA che molto prima di noi si sono trovati a gestire questi fenomeni e da cui possiamo certamente imparare qualcosa.

Gianni Berno Capogruppo PD