Omicidio alle cucine popolari.Il punto di vista del vescovo di Padova

 

L’omicidio alle Cucine economiche popolari di Padova ha profondamente colpito sia per la gravità dell’episodio sia per le implicazioni che comporta e le riflessioni che apre. Avvisati dell’accaduto il vicario generale, mons. Paolo Doni, e il delegato vescovile per le Cucine economiche popolari, don Rino Pittarello, si sono recati tempestivamente nello stabile di via Tommaseo e hanno informato il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, che ha parlato con suor Lia Gianesello trasmettendole vicinanza e solidarietà
«Quanto è accaduto – afferma il vescovo Antonio Mattiazzo – è un fatto gravissimo e ci ha profondamente colpito, tanto più che è avvenuto in un luogo in cui quotidianamente ci si prodiga per dare sostegno, assistenza e aiuto a moltissime persone – stranieri e anche molti italiani – che vivono diversi disagi sociali. A suor Lia Gianesello, alle sue consorelle e a quanti collaborano con grande spirito di carità affinché le Cucine siano un segno vivo e concreto di vicinanza ai più deboli, va la nostra profonda gratitudine, l’incoraggiamento e il sostegno soprattutto di fronte a questa drammatica vicenda. Chi vive ed opera la carità concreta può trovarsi di fronte a situazioni incresciose e imprevedibili. Ma – sottolinea l’arcivescovo – questo grave episodio va letto in un contesto più ampio, che non è legato alla presenza delle Cucine economiche popolari in via Tommaseo. Non è spostando altrove la sede delle Cucine che si eliminano i problemi del disagio sociale, della droga e della criminalità, ma attuando adeguate politiche sociali di accompagnamento e di sicurezza e soprattutto recuperando i valori fondamentali che orientano la vita. Il fenomeno dell’immigrazione è un dato strutturale che va colto nella sua completezza e monitorato affinché siano garantiti i diritti e ottemperati i doveri».

Di fronte poi al dilagare della droga, su cui il vescovo in più occasioni si è soffermato anche richiamando la città di Padova a un sussulto di etica e di recupero di valori morali, mons. Mattiazzo ribadisce che «la società ha bisogno di valori e di principi morali; però la morale non si sostiene da sola, ma deve avere un richiamo spirituale, deve cioè rimandare a Dio e, per noi cristiani, a Gesù Cristo, via, verità e vita. Il degrado morale ed etico di una società segnala un problema molto più grave: il progressivo allontanamento da Dio. Per questo abbiamo bisogno di conversione e di preghiera: “liberaci dal male”. Senza l’aiuto di Dio non riusciamo a vincere il male e a costruire una società giusta e solidale».