Ostensione del corpo di Sant’Antonio, attese a Padova 100mila persone in una settimana

 

Saranno almeno 100mila, stando alle stime dei frati del Santo i pellegrini che raggiungeranno Padova da lunedì 15 a sabato 20 febbraio prossimi, quando ci sarà una ostensione straordinaria delle spoglie di sant’Antonio esposte nella Cappella delle Reliquie della Pontificia Basilica del Santo. Si intende così dare seguito al desiderio espresso da molti di rivedere il Corpo del Santo, prima del suo ritorno alla Cappella dell’Arca, recentemente restaurata. L’ostensione coincide con la festa liturgica della Traslazione di S. Antonio (detta anche Festa della Lingua), che si celebra ogni anno in Basilica il 15 febbraio, a ricordo soprattutto della prima traslazione del Corpo del Santo, avvenuta l’8 aprile 1263 ad opera di S. Bonaventura (che ritrovò in quella occasione la Lingua incorrotta) e di quella del 15 febbraio 1350, quando la tomba del Santo ebbe la sua definitiva sistemazione nell’attuale Cappella dell’Arca. La festa pubblica viene celebrata la domenica che segue il 15 febbraio.

“L’ostensione del corpo di Sant’Antonio è una risposta al popolo dei fedeli del Santo. Ho sentito parlare di promozione o pubblicità per il Santo di Padova, devo dire che non mi sembra che ce ne sia bisogno: è conosciuto e venerato talmente tanto in giro per il mondo che si può dire che sia davvero planetaria la fede e la devozione verso di lui. Questo è lo spirito di questa ostensione: dare una risposta a questa voglia mondiale di abbracciare Sant’antonio”. Lo ha detto questa mattina padre Enzo Poiana, rettore della Basilica di Sant’Antonio durante la conferenza stampa di presentazione dell’ostensione dei resti del Santo di Padova. La teca con le ossa del Santo sarà esposta al pubblico dalla mattina di lunedì 15 febbraio a sabato 20 febbraio nella Cappella delle Reliquie della Pontificia Basilica di Padova.
Domenica sera 14 febbraio ci sarà la traslazione della cassa dall’attuale urna provvisoria, dove i resti sono stati collocati durante il restauro della cappella dell’Arca, alla cappella delle reliquie a cui saranno presenti i frati del Santo ed in esclusiva un gruppo selezionato di giornalisti, tra cui i fotografi dell’Ansa, che distribuirà le foto dell’operazione in esclusiva. “Siamo pronti a questo evento da un punto di vista spirituale ed organizzativo. Molti lo hanno chiesto da più parti quando ormai due anni fa il corpo di Sant’Antonio è stato traslato per permettere i restauri della veneranda Arca – ha spiegato il rettore della Basilica pontificia – rivedere il Corpo del Santo, prima del ritorno alla Cappella dell’Arca, è per molti di noi l’ultima occasione di questa vita. L’ultima ostensione risale infatti a 24 anni fa”. L’ostensione coincide con la festa liturgica della Traslazione di Sant’Antonio (detta Festa della Lingua), che si celebrerà ogni anno in Basilica il 15 febbraio a ricordo della prima traslazione del Corpo del Santo di origine portoghese, avvenuta appunto l’8 aprile 1263 ad opera di San Bonaventura ( che ritrovò il quell’occasione la Lingua incorrotta). e di quella del 15 febbraio 1350, quando la tomba del Santo ebbe la sua definitiva sistemazione nell’attuale Cappella dell’Arca. I pellegrini e devoti del Santo, tra il 15 e il 20 febbraio, potranno rivedere le spoglie mortali del Santo più amato nel mondo, ricomposto e visibile in un’urna in vetro, dopo 29 anni dall’ultima ricognizione canonica e medico-scientifica avvenuta nel gennaio 1981, a 750 anni dalla morte del Santo, cui seguiì una memorabile ostensione, che si prolungò fino al 1 marzo 1981. In quell’occasione affluirono in Basilica circa 650 mila pellegrini. L’ostensione è stata approvata dal Delegato Pontificio per la Basilica S.E. Monsignor Francesco Gioia e inizierà in forma privata domenica 14 febbraio. Si sta valutando anche la possibilità di estendere l’evento includendo anche la domenica. Intanto l’ ostensione inizierà domenica 14 febbraio alle ore 21.00 con il trasferimento in forma privata dell’urna contenente il Corpo del Santo dall’attuale collocazione temporanea alla Cappella delle Reliquie. Dal 15 al sabato 20 febbraio i fedeli potranno liberamente accedere alla Cappella delle Reliquie dalla 6.15 alle 19.00, le visite potrebbero potrarsi anche in orario notturno se necessario. Una web cam sarà posizionata 24 ore su 24 sopra il Corpo di Sant’Antonio e visibile sul sito del Messaggero di Sant’Antonio (www.santantonio.org/ostensionedelsanto2010), per permettere a tutti i fedeli nel mondo di essere vicini al Santo. Il 21 febbraio nella giornata successiva alla reposizione del Corpo del Santo nella “sua” Arca, si svolgerà la celebrazione solenne della Festa della Lingua.
“Non escludiamo di tenere aperta la basilica anche in orario prolungato rispetto a quello stabilito – ha aggiunto padre Enzo Poiana – se l’afflusso dei pellegrini sarà tale da richiederlo. Ci aspettiamo almeno 100mila pellegrini nella settimana dell’ostensione. Molti chiedono già di prolungare anche i giorni di ostensione dei resti mortali del Santo, ma questa è una decisione che spetta al delegato pontificio”.

Con l’approvazione del delegato pontificio per la Basilica, monsignor Francesco Gioia, sentito il vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, l’ostensione seguirà questo programma: domenica 14 febbraio alle 21 ci sarà il trasferimento, in forma privata, dell’urna contenente il Corpo del Santo dall’attuale collocazione temporanea alla Cappella delle Reliquie. Da lunedì 15 a sabato 20 febbraio per venerare il Corpo di S. Antonio, i fedeli potranno liberamente accedere alla Cappella delle Reliquie, durante l’orario di apertura della Basilica (6,15 – 19, sabato fino alle 20). Sabato 20 febbraio alle 21 avverrà la reposizione del Corpo di S. Antonio, in forma privata, alla Cappella dell’Arca. Domenica 21 febbraio si svolgerà normalmente la Festa della Traslazione. I momenti salienti saranno il solenne Pontificale del delegato pontificio alle 11 e la Messa delle 17, presieduta dal ministro provinciale dei Frati minori conventuali, cui seguirà la tradizionale Processione all’interno della Basilica con la reliquia del mento di S. Antonio.