Tram in via Facciolati e Canestrini? Ivo Rossi e Fernando Zilio spiegano i motivi per cui sarebbe sbagliata una scelta del genere

 

Continua su facebook il dibattito sollevato dalla cosiddetta “variante Lorenzoni”, che vorrebbe portare il tram di Padova su via Facciolati e Canestrini anzichè sul vecchio sedime della ferrovia Veneta che congiungeva tra la fine dell’800 e la metà del secolo scorso Padova a Piove di Sacco. Una scelta quella di Lorenzoni che accontenterebbe esponenti di Legambiente e di Coalizione Civica che nel 2014 condussero una lotta furiosa contro l’amministrazione guidata da Ivo Rossi, ponendo le basi per la conseguente sconfitta elettorale. Ora è lo stesso Ivo Rossi, dopo la parziale retromarcia di Lorenzoni, ad analizzare la situazione. Scrive l’ex sindaco su facebook: “Molto bene. Sembra proprio di capire che il progetto presentato al ministero da Giordani sia quello su cui avevo lavorato ottenendo 70 milioni dal ministero, poi buttati al vento dalla follia luddista di Bitonci. D’altra parte non poteva che essere così perché si tratta di un progetto pronto, e non di segni sulla carta, l’unico che avrebbe potuto essere presentato con la ragionevole speranza di ottenere dallo Stato il sostegno finanziario necessario. Bene dunque che altre ipotesi, valutate a suo tempo, ed escluse per l’impatto negativo che avrebbero determinato, siano solo segni su carta, anche se forse sarebbe stato meglio non ingenerare inutili allarmi.
Nel 2001 c’è già stato un referendum sul Tram e il sì dei padovani è stato totalitario. Non si riapra le porte a chi vuole portare indietro la lancette della storia”.
Gli fa eco Fernando Zilio, presidente della Camera di Commercio ed a lungo presidente di Ascom Padova: “Avanti tutta con la scelta del tram meglio su ex sedime ferrovia Padova Piove di Sacco – scrive il presidente della Camera di commercio – E avanti veloci in fretta perche in primavera ci saranno le elezioni heee!! Le incognite e i dispetti sempre dietro l’angolo in politica. Padova era una citta di Tram con 10 linee – analizza più in là Zilio – e con i Padovani contenti e se non bastasse quando l’ultima linea cesso di fare il suo onorato servizio, credo fosse la 6 si costituì un comitato contro la sopressione. Va a capirci qualcosa!!!. Oggi per le nuove linee, scattano subito i comitati contro!!!. Scommetto se si decidesse di sopprimere il nuovo tram, dalla Guizza fino a Pontevigodarzere, si scatenerebbe la 4 guerra mondiale e comitati contro la sopressione all’ingrosso. Padovani strana gente”.