Padova guidata da Massimo Bitonci contromano, secondo Gianni Berno (Pd)

 

Damnatio memoriae è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente condanna della memoria. Nel diritto romano indicava una pena consistente nella cancellazione della memoria di una persona e nella distruzione di qualsiasi traccia potesse tramandarla ai posteri.
Quando tra pochissimo si farà il bilancio dei primi 100 giorni dell’amministrazione Bitonci credo che si potrà utilizzare come titolo di sintesi proprio Damnatio memoriae magari opportunamente tradotto in dialetto.

In effetti se mettiamo in fila le decisioni annunciate dal sindaco Bitonci (infatti sinora si tratta di altisonanti e quotidiani annunci più che di atti amministrativi) potremmo dire che diversamente da Renzi che sta cercando di perseguire politiche SbloccaItalia, qui si va nella direzione opposta con provvedimenti BloccaPadova.
La sensazione netta è che tali scelte non siano inquadrate in una visione di città futura a cui tendere con una coerenza di fondo (magari non condivisibile), bensì da una vendicativa e scientifica volontà di cancellare ogni possibile traccia del governo di centrosinistra di questi ultimi 10 anni, considerato ideologicamente negativo e da rivoltare con politiche di netto segno contrario.

L’ideologia sappiamo che accieca ed è una pessima compagna per chi deve amministrare. Ma se così non fosse come giustificare il no all’ospedale di Bitonci contro tutti portando avanti una proposta (nuovo su vecchio) che è stata già bocciata in primis in regione e proprio dalle stesse forze politiche che lo sostengono a Padova? Gli appelli del DG dell’Azienda Ospedaliera Dario o dell’Università o del Governatore Zaia e del suo staff sembrano davvero un invito del tipo “smettiamola di giocare che ci facciamo del male”.

Se poi aggiungiamo il NO alla seconda linea del tram, il No all’auditorium che potrebbe bloccare anche il progetto del Centro Congressi; la messa in discussione di ogni progetto in città o nei quartieri nato su proposta della precedente amministrazione il gioco è fatto. Poi i materiali esecutori possono chiamarsi Boron o Grigoletto, ma il regista è il gran capo a cui tutti devono sin qui adeguarsi. E allora via ZTL, mettiamo in discussione le piste ciclabili, apriamo liberamente al traffico la città, prendiamo la politica attuata dal centrosinistra e ribaltiamola con provvedimenti di segno opposto e cerchiamo davvero di eliminare ogni traccia amministrativa del passato; e credo che in pochi mesi ci stiano pure riuscendo perché stiamo tornando indietro di 20 anni in pochissimo tempo.
Insomma il provvedimento BloccaPadova e la Damnatio memoriae stanno funzionando in modo molto efficiente.
Ho solo un piccolissimo dubbio vedendo la direzione di marcia delle altre città: ma non è che abbiamo imboccato la corsia contromano?

Gianni Berno – Gruppo PD