Padova resta in B. E’ la fine di un sogno può essere l’inizio di un progetto

 

E’ finita. Il Padova ha preso due pappine a Novara. Per leggere cronaca e pagelle della partita clicca qui. In questi due mesi abbiamo sofferto, gioito ed accarezzato un sogno grande: quello di tornare al tavolo del calcio che conta davvero. Non ci  siamo riusciti. Pazienza. Onore all’allenatore Dal Canto, che ha portato la squadra di Italiano e compagni a compiere una autentica impresa: 15 partite senza sconfitte. Un record. Il Padova ha battuto il Livorno, il Torino, il Varese. Complimenti davvero. Marianna Pagliarin sul suo blog scrive “abbiamo pianto tutti”. Io non ho mai pianto per il calcio e ci tengo a sottolinearlo. Ci sono cose più serie per cui commuoversi: la nascita di un figlio, la morte di una persona cara. Il calcio per me, che comunque ho fatto un mezzo collasso finita la partita, sfinito dalla tensione di questo mese straordinario, non è una cosa che tocca così inprofondità i sentimenti.

Adesso occorre fare un passo in avanti perchè la stagione appena conclusa non sia solo il frutto di alchimie eccezionali. Questa sera ho sentito il presidente Cestaro dire “devo prendermi qualche giorno per decidere”, a Telenuovo qualche settimana fa aveva detto “non so se resto”. Ecco questo atteggiamento è una delle cause della fragilità del Padova. Cestaro, l’ho detto molte volte e ne sono convinto, può essere la causa di (ma anche la soluzione a) tutti i problemi del Padova. Decida di confermare Dal Canto, che unallenatore così non capita tutti i giorni. Si affidi a qualcuno che abbia anche il coraggio di dirgli che a volte sta facendo delle cazzate pazzesche. Ed allora attorno al Padova si potrà costruire un progetto serio. Padova ha dimostrato di essere una piazza pronta ad infiammarsi. Ottomila tifosi contro il Livorno, 23.500 contro il Novara a prezzo pieno ed a rischio pioggia hanno fatto vedere cosa può diventare l’Euganeo. Quindi bando a i soliti tentennamenti e isterismi, si cominci da questo Padova per mettere a punto quelle due o tre sbavature che ci hanno negato la promozione, e proviamoci l’anno prossimo, sapendo che sarà un po’ più difficile di quest’anno.

La foto qui sopra l’ha fatta il sindaco Flavio Zanonato, gliel’ho “rubata” dal profilo Facebook. Per dare continuità alla gestione, in questi anni deficitaria da un punto di vista economico, del calcio Padova mi permetto di lanciare una proposta: “privatizziamo” (si notino le virgolette) lo stadio, magari con lo stesso schema della Fiera. Togliamo quella maledetta pista di atletica, tanto più che al meeting che viene fatto una volta l’anno non ci va più nessuno, gratis, ed infatti sembra che quest’anno nemmeno si terrà. Ed allora dopo più di vent’anni rifondiamo l’Euganeo, la cui gestione erode risorse alle casse del Comune. Si faccia una gara del tipo “vi do l’Euganeo per 30 anni, ci fate quello che volete, mantenendo queste caratteristiche, io Comune lo uso gratis X giorni all’anno”. Ed allora lì potrebbero trovare posto che ne so, una struttura simile al Gran Teatro Geox a ridosso di una delle tribune, magari anche una serie di negozi, che tanto se non si fanno lì li realizzano sul territorio del comune di Limena due chilometri più in là. Insomma ripensiamo tutti insieme il futuro del Padova. Altrimenti quella volta che Cestaro si stanca davvero piangeremo sì, politicamente e virtualmente, lacrime amare.

Alberto Gottardo