Portello River Festival. Musica, teatro e cinema d’essay con una buona birra.

 

Il quinto Portello River Festival prenderà il via Venerdì 19 giugno. Il tema di quest’anno è APATRIS, “ubi bene, ibi patria”. Dedicato a colui che non ha diritto ad una propria identità: il clandestino.  APATRIS è un contributo alla conoscenza dell’altro, attraverso l’immagine, il suono e la narrazione; è uno stimolo a sviluppare nuove creatività, è la ricerca di una patria aperta alle armonie del mondo, alle voci dei suoi cittadini. Il prestigioso festival di musica, cinema e arte già da 5 anni trasmette dal suo inconfondibile palco galleggiante le migliori istanza musicali e cinematografiche dal territorio e dal mondo nella cornice suggestiva di Porta Portello, nel tentativo, riuscito, di rivalutare un’area tanto carica di storia quanto problematica. Quest’anno il festival ha un scaletta d’eccellenza e fortemente centrata sul tema scelto: Il 19 di giugno, ad aprire le danze saranno gli Ensemble Bakhtar provenienti dal prestigioso Goldsmiths College di Londra, un gruppo di antropologi musicali inglesi e di maestri della musica tradizionale afgana. Seguirà la regata di S. Giovanni Battista dove l’associazione culturale gli “Amissi del Piovego” si cimenterà con i più famosi studenti dell’Università di Cambridge; la terza giornata sarà dedicata ad un concerto della SOAS Rebetiko Band della school of Oriental and African Studies of London. Sarà poi la volta della premiata scuola Gershwin di Padova, cui seguiranno concerti dalla Grecia, dall’Estonia, dal Salento, dall’Africa e ancora da Padova, con la migliore musica jazz dell’ambiente padovano e le istanze della  sperimentazione elettronica proveniente ancora della Grecia. Ma il Portello River Festival è anche una rassegna cinematografica dove verranno presentati molti documentari dal mondo a partire da quello del padovano Andrea Segre, Riccardo Biadene e Dagmawi Yimer “Come Un Uomo Sulla Terra” (Ita, 2008), fino al bellissimo “Born Into Brothels Calcutta’s Red lights Kids” di Ross Kauffman e Zana Brinski (Usa, 2004). Seguirà, tra gli altri, “Darfur La Guerra per L’Acqua” di Tomo Križnar & Maja Weiss (Slo, 2008) con la presenza dei registi e un dibattito sulla condizione di una delle realtà più sofferenti e dimenticate della modernità. Storia a sé la fa invece la Prima Italiana Assoluta del film Seven Gates of Jerusalem (Pol, 2009) tratto dall’omonima opera del più grande autore di musica postrealista dei nostri tempi, il polacco Krzysztof Penderecki (già autore delle musiche dello Shining di Stanley Kubrik),  alla settima sinfonia sul tema sacro della ricerca del divino. Seven Gates of Jerusalem (Pol, 2009) ripropone la storia di Babele, in un intreccio di musica, danza e suggestioni visive dove effetti speciali e animazione si compenetrano in uno spettacolo mozzafiato. Ci sarà poi lo spazio per alcune serate letterarie, la più importante delle quali  quella in programma con Antonia Arslan, dedicata alla diaspora Armena. E poi una mostra d’arte a cura della Propileo Art Gallery, che occuperà il propileo appunto della Porta Portello e una mostra fotografica che si estenderà nelle sale superiori della Porta stessa, un’occasione per godere dell’arte, un occasione per riappropriarsi di spazi storici importanti, a lungo dimenticati o utilizzati come biechi magazzini di ciarpame vario.
E poi ancora musica, cinema, cultura.