Psicologia: che cos’è il disturbo d’ansia generalizzato e come si guarisce

 

I disturbi mentali più comuni in Italia sono depressione e ansia, che colpiscono nel nostro Paese milioni di persone. Sono infatti circa 8,5 milioni gli italiani che almeno una volta nella vita hanno avuto un disturbo d’ansia. In questa categoria rientrano diverse condizioni, tra cui fobia sociale e attacchi di panico. In questo articolo ci concentreremo nello specifico sul disturbo d’ansia generalizzato per capire come riconoscerlo e come muoversi per guarire.

Cos’è il disturbo d’ansia generalizzato

Il disturbo d’ansia generalizzato è un problema psicologico che causa sensazioni frequenti di paura e preoccupazione per un periodo di tempo prolungato. È caratterizzato da timori eccessivi e irrealistici riguardo alle proprie attività quotidiane, come studio, lavoro, relazioni interpersonali, salute o faccende domestiche. Colpisce sia bambini che adulti, più frequentemente le persone di sesso femminile, e spesso compare in concomitanza con altre condizioni psichiche come depressione, fobia sociale, fobie specifiche o attacchi di panico.

Riconoscere i segnali del disturbo

Sapere quali sono i segnali che indicano la presenza del disturbo d’ansia generalizzato è fondamentale per capire quando è il momento di chiedere sostegno a un professionista. Per la provincia di Padova si può consultare qui un elenco di psicoterapeuti, inclusa una psicologa con vasta esperienza proprio nel trattamento dell’ansia. Quando i sintomi che vedremo persistono per diverse settimane è bene valutare l’opzione di iniziare un percorso di psicoterapia per alleviare il disagio legato a questa condizione.

Il segnale che maggiormente caratterizza il disturbo d’ansia generalizzato è un senso costante di preoccupazione riguardante diverse aree della propria vita, che interferisce con lo svolgimento delle proprie attività. L’individuo può avere difficoltà nel controllare le proprie paure, pur rendendosi spesso conto che sono eccessive e ingiustificate. Insieme a questo senso di timore e tensione si presentano a volte sintomi fisici come stanchezza, respiro corto, palpitazioni cardiache, tensione muscolare, mal di testa, disturbi gastrointestinali e insonnia. Compaiono inoltre di frequente difficoltà di concentrazione, irritabilità, irrequietezza e problemi di memoria.

Che cosa causa questo disturbo?

Le cause alla base del disturbo non sono del tutto chiare: gli esperti ritengono che si tratti di una combinazione complessa di fattori genetici, biologici e ambientali. Le persone che hanno un parente di primo grado, cioè un fratello, una sorella o un genitore affetti da disturbo d’ansia hanno più probabilità di soffrirne a loro volta. Guardando ai fattori ambientali, quelli che possono portare all’insorgere del disturbo includono l’aver vissuto eventi traumatici, il trovarsi attualmente in una situazione particolarmente stressante, un passato di maltrattamenti durante l’infanzia o l’adolescenza, il dover convivere con una malattia cronica e altro ancora.

 

Trattamento del disturbo d’ansia generalizzato
Le opzioni di trattamento più comuni per il disturbo d’ansia generalizzato includono la psicoterapia, l’assunzione di farmaci, oppure una combinazione delle due. Attraverso un percorso di psicoterapia l’individuo può imparare a identificare e modificare pensieri, emozioni e comportamenti dannosi per il proprio benessere. Spesso per questo disturbo ci si avvale dell’approccio cognitivo comportamentale, che ha generalmente una durata più breve rispetto ad altri tipi di terapia e si concentra su un obiettivo concreto, ad esempio la riduzione dei sintomi dell’ansia. Con la guida di uno psicoterapeuta si osservano con più attenzione le proprie emozioni e i pensieri a esse legati, imparando a comprendere la connessione tra loro e il modo in cui tutto ciò si ripercuote sulle proprie azioni. Così facendo si può apprendere come mettere in discussione i pensieri negativi che generano preoccupazione eccessiva, sostituendoli con altri più realistici ed equilibrati. In alcuni casi, in particolare in presenza di sintomi intenti o persistenti, il terapeuta può consigliare l’assunzione di medicinali antidepressivi o ansiolitici sotto la supervisione di un medico, così da migliorare le possibilità di successo della terapia.